In Emilia Romagna tutto si può discutere tranne il regolamento di apertura dei negozi: il 25 Aprile non si tocca. Come dice l’assessore Prampolini, in fin dei conti possono stare aperti altri 355 giorni….

Tutti si dicono impotenti, perché ormai l’accordo è preso. La CGIL dice no, e nessuna amministrazione “amica” vuole farsi nemico il sindacato “amico”. Anche se ad esempio la UIL è favorevole. E così i piccoli commercianti del centro di Modena, ma anche di Carpi, di Sassuolo, di Vignola, di Pavullo, non potranno godere di un’apertura straordinaria, in un giorno in cui i cittadini si riverseranno nelle strade delle città, soprattutto se il clima sarà favorevole.
Un invito a spendere in tempo di crisi? Perché no? Chi ha strozzato i cittadini non sono i piccoli commercianti, ma chi ha venduto loro beni che non servivano, titoli tossici, mutui con finanziarie dubbie.
Se c’è chi vuole lavorare anche in un giorno di festa perché impedirlo? Se c’è chi ha voglia di concedersi un piccolo acquisto, perché vietarglielo? Perché per decidere di dare la facoltà di aprire il proprio negozio un solo giorno, a persone che spesso gestiscono in prima persona la propria attività, devono sedersi ad un tavolo parti sociali, istituzioni, associazioni di categoria. Perché tutto è sempre così complicato, anche quando non si parla di carta costituzionale, ma di un semplice regolamento regionale?

Avv. Luca Ghelfi PDL
Candidato alla presidenza della Provincia di Modena