La crisi che stiamo attraversando è epocale e coinvolge tanti di noi, lavoratori immigrati e lavoratori italiani. Tantissimi sono i cassaintegrati, tanti sono quelli che hanno già perso il posto di lavoro e che non riescono a trovarne un’ altro. Le rate del mutuo che si accumulano, le morosità per l’affitto che aumentano, le bollette da pagare, la spesa e il lavoro che non arriva rendono la vita di ognuno di noi ormai insostenibile. Siamo in tanti a pagare il prezzo di questa crisi, una crisi che però non abbiamo generato.

Gli studenti pagano i tagli nella scuola perdendo dei diritti nel mondo dell’istruzione e i lavoratori pubblici subiscono il licenziamento dei precari aumentando la crisi di personale, noi migranti perdendo il lavoro perderemo anche il permesso di soggiorno e in questo modo l’irregolarità continuerà ad aumentare con ripercussioni gravi all’interno del tessuto sociale. Questa situazione ha generato un clima di paura che trova risposte facili nella cosiddetta guerra fra poveri in cui diventa molto più semplice attaccare il più debole invece che prendersela con i veri responsabili . E’ più comodo e meno impegnativo pensare che sia il vicino (e se è un immigrato, diventa ancor più facile) a rubarci quello che spetterebbe a noi. Ma quel vicino in realtà è nella nostra stessa condizione, vive le nostre stesse paure e sta cercando di sopravvivere in questo stesso mondo. Ed è proprio in questo clima di paura che nasce il “pacchetto sicurezza” del governo.
Ma sicurezza di chi, sicurezza per chi? Chi è che si sente più sicuro se noi migranti paghiamo più soldi per il permesso di soggiorno, se siamo qui senza la famiglia perché ci vengono ristretti i parametri per poterci ricongiungere, se a parità di reato quando è compiuto da un immigrato, si aggravata la pena, se i medici dovranno denunciare gli irregolari che cercano cure sanitarie. L’unica sicurezza che rimane è quella di perdere dei diritti per tutti . In questo clima di paura anche in una città come Sassuolo, dobbiamo evitare che si diffondano movimenti di fascismo, razzismo e xenofobia, ed in generale di esclusione sociale per quella parte di società che ha meno voce.
La risposta è quella di abbattere il muro della diffidenza e dell’indifferenza con la solidarietà, e di stare insieme per cambiare le cose: a cominciare dal pacchetto sicurezza che non risolve il problema della clandestinità ed è solo ingiustamente punitivo verso gli immigrati regolari.
Per tutto questo , la consulta per l’immigrazione di Sassuolo sarà presente in Piazza il 1° maggio, ed invita tutte e tutti. Sassolesi “vecchi” e “nuovi”, lavoratori migranti, italiani, cassaintegrati, disoccupati, studenti, insegnanti, medici ma anche tutti quei cittadini che hanno voglia di gridare” io non ho paura”, “io manifesto”, “io voglio fermare il razzismo istituzionale”, “io voglio mantenere il permesso di soggiorno anche se’ perdo il posto di lavoro “, “io le ronde non le voglio”, “io sono qui e questa crisi non la pago”, “ la Legge è una ed uguale per tutti , immigrati e no”.
Per un primo maggio 2009 che sia una giornata di lotta ma anche di unione.

La consulta degli immigrati di Sassuolo
presidente: Elkaddani Souad