Abbiamo molte perplessità sulla costituzione della societa’ patrimoniale del Comune di Sassuolo (è la societa’ a responsabilita’ limitata che detine quasi tutti i beni immobiliari e mobiliari pubblici del Comune) che derivano in primo luogo dal rischio che probabilmente è stato sottratto il controllo al Consiglio Comunale, nelle sue funzioni di vigilanza, sulla gestione di questa Società di cui il Comune è socio unico, demandando forse solo al Sindaco il potere di nomina, di controllo e di intervento; lasciandogli la facoltà di dare semplice notifica di quanto già deciso ed avvenuto dall’Amministratore Unico.


Un’altra perplessità deriva dal fatto che questa operazione ci sembra un artifizio contabile creato ad arte allo scopo di aggirare la legge, e gestire senza controllo la cosa pubblica. Onestamente ci sembra l’ennesimo carrozzone per sistemare gli amici degli amici.
Questa scelta tende probabilmente a svilire ancora di più la funzione del Consiglio Comunale relegandolo forse a semplice comparsa nella vita comunale.
Attualmente chiamato semplicemente a ratificare decisioni già prese, in Giunta, con la Società Patrimoniale quasi tutte le decisioni inerenti la vita politica e amministrativa di carattere generale verranno prese fuori dal Consiglio Comunale.
Quanta libertà ed autonomia puo’ esistere quando, all’interno di una società di capitali, quando l’assemblea dei soci è composta solo dal Sindaco? Poi quando il responsabile, l’amministratore unico è nominato direttamente dal Sindaco? Poi quando del proprio operato, pur gestendo ingentissimi risorse economici, ne rende conto solo al Sindaco?
Poi se analizziamo la figura dell’amministratore unico di questa societa’ le perplessita’ aumentano visto che il soggetto ha avuto delle vicissitudini legali , pare che abbia avuto una condanna in primo grado quando operava nella societa’ Autobrennero Spa , la societa’ dove era ed è tuttora amministratore il nostro sindaco.

Affidare strutture complesse e costose come le societa’ patrimoniali pubbliche troppo spesso a persone delle rispettive botteghe di partito territoriali non tanto per le loro capacità manageriali, quanto per il loro grado di acquiescenza ai politici, si riflette a cascata o, per meglio dire, a piramide, sull’intera struttura e si ripercuote negativamente su chi sta alla base della piramide, ovvero il cittadino utente, con conseguenze deleterie.
La loro autonomia poi è subordinata alla politica che gli ha nominati. Le aziende pubbliche si confermano purtroppo troppo spesso come organi di natura politica, i cui dirigenti spesso non riescono a garantire l’indispensabile imparzialità nella gestione della pubblica amministrazione.

Dobbiamo quindi scardinare completamente il meccanismo di queste nomine, sostituendolo in modo radicale e dobbiamo evitare di creare delle societa’ inutili e dispendiose.
E’, comunque, sul grande problema dell’etica politica che questo paese si e’ impantanato – a destra ma anche a sinistra – e si e’ allontanato dagli altri paesi del comprensorio ai quali pur bisognerebbe fare riferimento date le affinita’ di gestione delle istituzioni.

Piccinini Dott. Ivano
(Candidato Sindaco della Lista Civica Conto Anch’io a Sassuolo)