Questa mattina presso l’aula magna del polo scolastico è stata presentata agli studenti delle scuole superiori di Sassuolo la ricerca “Sportivamente”, che ha raccolto, attraverso interviste a centinaia di ragazzi, i dati sulla pratica sportiva a Sassuolo: come si svolge, in quali spazi, quando comincia e quando si interrompe la passione per lo sport nei ragazzi.

A introdurre la ricerca c’era l’assessore allo sport Carla Ghirardini. Ospiti dell’evento erano il velocista sassolese Alessandro Guazzi e il direttore sportivo del Sassuolo calcio Giovanni Rossi, che hanno offerto le loro esperienze e il loro punto di vista sullo sport e sulla sua utilità.
Inoltre Marco Vangelisti dell’ufficio tecnico del Comune di Sassuolo ha illustrato ai ragazzi i progetti di prossima realizzazione nell’area sportiva adiacente al polo scolastico: la nuova piscina comunale con numerose vasche e spazi per tutte le attività connesse all’acqua; la pista di atletica indoor che consentirà di svolgere allenamenti proficui anche nel periodo invernale.

Per quanto riguarda la ricerca, uno dei punti fondamentali e sottolineati dai relatori riguarda il precoce abbandono della pratica sportiva da parte dei ragazzi, che avviene in età da scuola media o superiore, comunque sotto i 18 anni per una grande maggioranza. Un dato preoccupante, sommato a un altro che vede una grande quantità di soggetti dichiarare di non svolgere alcuna pratica sportiva. Si comincia presto quindi, ma si smette altrettanto presto e non si pratica più alcuna attività fisica. Elementi che suonano a monito di chi gestisce lo sport a Sassuolo, dalle istituzioni alle società e associazioni, visto l’indubbio valore che lo sport ha nella crescita psico-fisica dei ragazzi.

E’ stata sottolineata anche la maggior difficoltà di accesso allo sport per ragazzi e soprattutto ragazze di origine straniera.
Interessante invece notare come a seguire il calcio e la pallavolo, dominatori assoluti fra gli sport più praticati, emergano il ballo e la danza, il nuoto e il fitness, segni di una nuova tendenza.

Se l’abbandono e la sedentarietà sono i nemici, il lato positivo della pratica sportiva dei giovani sta ancora nelle risposte al questionario statistico alla base della ricerca, nel quale fra le ragioni per cui si pratica uno sport sono ampiamente dominanti quelle che riconducono al semplice divertimento e al piacere di un’attività fisica fra coetanei: “Mi piace” è la semplice risposta fornita da più dell’80 per cento dei praticanti.
Marginali ma oggetto di riflessione fra le ragioni dell’abbandono, l’eccessivo agonismo e le pretese di un impegno troppo gravoso.