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Sei province nelle prime dieci, con Modena al primo posto, Ferrara al secondo e Ravenna al terzo. L’Emilia-Romagna si piazza largamente in testa in classifica decurtazione punti patenti. Secondo la classifica stilata dal Sole 24 Ore, che ha preso in esame il periodo luglio 2003 al giugno 2009, Modena è in testa con 218,1 punti persi in media ogni 100 patenti, seguita da Ferrara con 203,6 e da Ravenna con 200,5. Dopo Ravenna, Rimini al quinto posto con 198 punti, Bologna all’ottavo con 194,2, al nono Forli’ con 193,8.

 “I dati del sole 24 ore confermano un altro preoccupante e ben poco edificante dato per Modena. Il record italiano di punti decurtati nella nostra provincia è allarmante e necessita di un analisi e di una verifica sulle modalità di utilizzo di autovelox e T-red. Non credo che gli automobilisti modenesi accettino di continuare ad essere trattati come una banda di pirati della strada, solo per il fatto che spesso che le Amministrazioni di sinistra, totalmente deficitarie sul fronte del miglioramento della sicurezza stradale, hanno utilizzato gli strumenti per la rilevazione automatica delle infrazioni più per fare cassa che per fare prevenzione”.

Lo ha affermato il Consigliere regionale del Popolo della Libertà Andrea Leoni, commentando i dati forniti oggi da ‘Il Sole 24 ore’ dai quali emerge che Modena è prima assoluta in Italia per punti patente decurtati con 218,1 punti persi in media ogni 100 patenti.

“I tanti ricorsi accolti e vinti in questi anni a Modena da automobilisti multati con fotored ed autovelox, in molti casi hanno confermato un uso dei dispositivi elettronici teso esclusivamente alla moltiplicazione dei verbali e non certo alla prevenzione degli illeciti. I modenesi hanno sempre risposto positivamente, facendo crollare il numero delle infrazioni, anche alle più recenti campagne di prevenzione adottate con l’utilizzo degli autovelox. Per questo chiedo nuovamente che gli strumenti per la rilevazione automatica delle infrazioni, di cui riconosciamo la funzione educativa, siano sempre utilizzati con il solo obiettivo di prevenire comportamenti scorretti e non solo per fare cassa”