anzianiAmmontano a 67 milioni di euro le risorse economiche che l’Azienda USL di Bologna dedicherà per l’anno in corso all’assistenza e alla cura degli anziani over settantacinque non autosufficienti, finanziati dal Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, ai quali si deve aggiungere una previsione di spesa di circa 15 milioni di euro provenienti dal Fondo Sanitario Regionale. Risorse dedicate ad una offerta assistenziale articolata e complessa, modellata sulle singole necessità dell’anziano fragile.

In particolare, attualmente sono 2.873 gli anziani ospiti di residenze protette, l’8% in più rispetto al 2007, con un incremento del 16,9% dei nuovi ingressi (dai 941 del 2007 ai 1.100 previsti nel 2009), e un investimento complessivo di 38.260.000 euro.

In aumento anche l’offerta nei centri diurni, con una crescita del 15,8% dei posti disponibili (dai 491 del 2007 ai 569 del 2009), per un totale di 2.147.000 euro investiti.

Azzerata ormai da tre anni la lista di attesa per gli assegni di cura, con un aumento del 30% rispetto al 2007 (da 5.040 a 6.595, dal 5% al 6,45% della popolazione al di sopra dei settantacinquenni anni), e un totale, per il 2009, di 14.800.000 euro. Alle 813 famiglie che hanno scelto di far assistere il proprio anziano da una badante, l’Azienda USL di Bologna assicura anche un ulteriore sostegno economico, per un investimento complessivo di oltre 1 milione di euro. L’Azienda sostiene, inoltre, oneri per 6.072.000 di euro relativi all’assistenza socio sanitaria integrata offerta direttamente dai Comuni.

1.250.000 euro sono destinati a progetti di tele-assistenza e telemedicina, tra i quali il progetto E-care, che mette a disposizione di anziani fragili e di altre fasce deboli della popolazione una rete di servizi integrativi, anche a domicilio, e che ha assistito, nel 2008, 1.835 persone, in collaborazione con 27 organizzazioni di volontariato.

Nel 2008, inoltre, è stato esteso a tutti i distretti della Azienda il Sistema Informatico per le Dimissioni Protette, che collega direttamente i reparti ospedalieri con i distretti sanitari e i Comuni, in maniera da fornire alla persona anziana dimessa dall’ospedale tutti i servizi socio sanitari direttamente a casa. A tutt’oggi hanno usufruito di questo servizio 1.715 anziani fragili, 560 in più rispetto al totale relativo al 2008, con un incremento del 48,5% nei primi sei mesi.

Particolare attenzione per l’anziano fragile è riservata, infine, anche dal progetto Infermiere di famiglia, che nei primi 6 mesi del 2009 ha visto coinvolti 9 infermieri e 400 cittadini assistiti.