universitamodenaL’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ancora una volta si attesta ai vertici qualitativi del sistema universitario italiano. Col quarto posto tra i 38 Atenei generalisti di medio-grande dimensione (comprendenti quelli che hanno tra 10mila e 50mila studenti) ed il settimo se si comprendono anche i cosiddetti mega-Atenei (più di 50mila studenti), l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia si conferma prima assoluta tra le Università dell’Emilia Romagna.

Lo attesta il quotidiano economico “Italia Oggi”, che anticipa i risultati di una pubblicazione curata dalla rivista Campus, che a giorni metterà in distribuzione una speciale “Guida all’Università”.

Preceduta solamente a livello complessivo di punteggio da realtà come Trieste, prima assoluta tra le università con più di 10mila studenti, Torino Statale, Trento, Milano Cattolica, Padova e Milano Statale, all’Ateneo modenese-reggiano è assegnato un punteggio complessivo piuttosto lusinghiero: 92,74/100.

La posizione raggiunta dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – in questo caso – non tiene conto dei punteggi ottenuti dai piccoli Atenei, ovvero con meno di 10mila studenti, e dagli Atenei specialistici, con un ridotto numero di facoltà.

Per stilare questa classifica la rivista Campus ha preso in esame oltre 13mila dati raccolti da fonti ufficiali e pubbliche, che sono stati accorpati secondo 10 aree, alle quali è stato assegnato un punteggio espresso in 30esimi, che consentono di redigere altrettante graduatorie parziali di tappa.

“A differenza di altre classifiche – specifica il quotidiano milanese – il rating non si limita a esaminare approfonditamente il rendimento degli studenti, l’adeguatezza delle strutture, la qualità dei servizi, il valore della ricerca, il livello di internazionalizzazione del singolo Ateneo, ma dà i voti ad altri aspetti decisivi per la vita studentesca, quali l’occupabilità dei titoli di laurea, la trasparenza dell’informazione, la valutazione”.

E caso unico che consente di dare più valore alla medesima classifica e che vale come orientamento per le future matricole e, soprattutto in tempo di crisi, per le loro famiglie, il rating prende in esame anche la tassazione media in rapporto alle risorse complessive dell’Ateneo, sia come trasferimento dello Stato sia come fundraising diretto, penalizzando chi – si specifica -, avendo più risorse, decide di tenere rette più alte.

Posizioni di assoluta eccellenza l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia le raggiunge (sempre tra gli Atenei con più di 10mila studenti) a livello della dotazione infrastrutturale, ovvero aule, biblioteche, spazi di studio, dove conquista addirittura il primo posto con un punteggio di 28,13/30. E ancora primo posto assoluto per quanto riguarda la copertura dei servizi a sostegno degli studenti, accoglienza disabili, postazioni informatiche, tutoraggio, benefici e sussidi, ecc.

Altrettanto lusinghiera la seconda posizione (25,49/30) ottenuta per il profitto dei suoi studenti, ovvero laureati in corso, regolarità negli studi, studenti fuori corso, studenti attivi, ecc..

Tra le migliori anche rispetto alla adeguatezza delle tasse in rapporto alle risorse disponibili (9° posto), la trasparenza dell’informazione (10° posto), l’occupabilità (10° posto) e la ricerca (11° posto), la navigabilità e completezza del sito (13° posto).

Punti di debolezza, che ne penalizzano la graduatoria finale, sono per l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia il grado di internazionalizzazione (20° posto) e, soprattutto, le risorse che la collocano come assegnazione addirittura al 31° posto.

“Per quanto i risultati finali possano essere differenti secondo i parametri utilizzati da chi conduce le varie indagini che si pubblicano – dice il Rettore prof. Aldo Tomasi – non posso non commentare in modo lusinghiero il giudizio di Campus, anche perché prodotto di una serie di indicatori tutti quanti molto obiettivi ed imparziali. La nostra mission, quelle delle Università, oltre al fatto di saper condurre buona ricerca, è quella di trasmettere delle conoscenze, di fornire delle competenze agli studenti che si iscrivono da noi. Da questo punto di vista il nostro Ateneo dimostra di essere in grado di rispondere pienamente alle attese e di avere nulla da invidiare agli altri. Restano alcune ombre, prima di tutto che la distribuzione delle risorse assegnate alle Università non tiene in alcun modo conto del merito, dei risultati raggiunti, non premia la qualità. E noi siamo oltremodo penalizzati rispetto a quello che diamo”.