lavoroNel quadro di un’economia sempre più globalizzata e nel mezzo di una pesante recessione economica, le imprese del comparto moda e della meccanica, due tra i settori manifatturieri più rappresentativi dell’economia modenese, si riuniscono per celebrare i congressi di categoria ed interrogarsi sul futuro dei distretti produttivi.Tra i diversi interventi tecnici di approfondimento saranno presentati anche i dati di un’indagine realizzata tra un campione di imprese associate. Nel frattempo, l’ultima rilevazione sull’andamento degli occupati nella meccanica del primo trimestre 2009, ci fornisce un dato preoccupante.

Anche nel primo trimestre 2009 continua la difficile fase di crisi economica per le imprese modenesi. Tutto il sistema manifatturiero locale, sicuramente in misura differenziata e, forse, con la sola eccezione parziale delle trasformazioni alimentari, sembra risentire direttamente e pesantemente del prolungato ciclo negativo dell’economia mondiale.

La meccanica, cuore del sistema produttivo modenese, in questo senso sembra esprimere tangibilmente, più di tutti gli altri, l’assoluta straordinarietà e profondità di questa crisi. Alla eccezionale riduzione di ordini e commesse, al ritardo nei pagamenti e all’aumento degli insoluti, al rallentamento dei mercati internazionali di riferimento, quali Germania e Stati Uniti, cominciano, purtroppo, a corrispondere un aumento progressivo e significativo dei dipendenti in cassa integrazione ed un processo ‘di sistema’ di riduzione degli occupati, soprattutto in produzione, operai, maschi, molti dei quali attivi da anni con contratti a tempo indeterminato.

Una recente analisi di Lapam su un campione di 7.000 occupati nella meccanica modenese ha evidenziato nel primo trimestre 2009 una diminuzione del 2,4% degli occupati nel settore, di cui oltre 100 (circa il 63%) operai.

“Da ottobre è iniziata una progressiva discesa degli ordinativi, che però da circa due mesi si è trasformata in una caduta verticale – spiega Paolo Carlini, titolare di un impresa di subfornitura – e purtroppo non vediamo miglioramenti significativi”. Tutto il territorio della provincia di Modena sembra esprimere questa ‘sofferenza occupazionale’ che, in questa fase così acuta, assume non soltanto una valenza esclusivamente economica, ma soprattutto sociale, che coinvolge le diverse comunità territoriali a livello di imprese, istituzioni e servizi alle famiglie.

“Registriamo dall’inizio dell’anno – sostiene Daniele Zanasi, titolare della BD tornitura di Castelfranco – un calo di fatturato del 75%, seppur in questi giorni qualche piccolo segnale si intravvede, ma parliamo di commesse poco significative”.

Anche l’artigianato, cioè tutto il mondo delle imprese forse più piccole, magari operanti nel subfornitura, ma non per questo meno dinamiche e ricche di know-how, risente complessivamente del ciclo economico negativo, facendo registrare nel primo trimestre 2009 una riduzione dell’1,2% degli occupati.

I più colpiti da questa crisi risultano essere, infatti, i lavoratori dei settori privati insieme agli imprenditori piccoli e medi delle imprese manifatturiere locali, quelli che, per così dire, hanno ‘tirato la carretta fino ad oggi’; come se l’eccessiva finanziarizzazione dell’economia avesse svuotato lo slancio produttivo a vantaggio della speculazione finanziaria, abbattendosi soprattutto sulle imprese piccole e medie, famigliari, che invece sono state pensate e costruite ‘per durare nel tempo’, sono fatte di relazioni quotidiane e persone del territorio e rappresentano un vero e proprio ‘tesoro sotto casa’ per tutta la comunità sociale modenese.

“Il rischio che l’associazione intravvede, se non ci saranno interventi ancora più incisivi sugli studi di settore – interviene Marco Luppi, Presidente della Federazione meccanica di Lapam Confartigianato – è che a settembre molte imprese non riaprano, poiché prive di liquidità ed impossibilitate a pagare le tasse su redditi presunti, in un periodo di scarsi profitti.

Tuttavia apprezziamo gli sforzi della Camera di commercio e della provincia, ma occorre fare di più tutti insieme, ad iniziare dalle banche, per uscire da questa brutta situazione”.

Calo dell’occupazione nel settore meccanico – primo trimestre 2009 (dati Ufficio Studi Lapam)

Modena, 5 comuni, – 2,3% ;  Carpi, 4 comuni, -2,9% ;  Sassuolo, 7 comuni, – 2,6% ;  Vignola, 11 comuni, – 2,4%;  Mirandola, 9 comuni, – 1,1% ;  Pavullo, 11 comuni, – 5,5%.