alcooliciVorrei una piadina e una birra. Dal 29 luglio se vi rivolgerete al gestore di un chiosco ambulante vi sentirete rispondere che come bevanda dovrete scegliere qualcosa di diverso e comunque niente alcool. “È’ l’effetto di una colossale svista nel recepimento di una norma Ue che rischia da un lato di far chiudere i battenti a tantissime attività e dall’altro di favorire la vendita abusiva di alcolici”. E’ quanto afferma Anva-Confesercenti Modena, commentando la legge comunitaria che impone il divieto di vendita di alcolici sul suolo pubblico.

“Ne risentiranno tutti i venditori ambulanti attivi in fiere, mercati, luna park, oltre ad ogni tipo di chiosco che vende alimenti. Per questo occorre mettere in atto tutte le misure necessarie affinché tra gli esercizi autorizzati alla vendita e somministrazione di bevande alcoliche siano inseriti anche quelli che esercitano la loro attività su spazi pubblici purché, naturalmente, siano muniti di licenze e concessioni”.

Niente più vino o birra dal piadinaro, ma an¬che niente più bevande alcoli¬che di qualsiasi genere nei chio¬schi, nei mercati e nelle sagre, vanificando in questo modo anche la promozione di tanti prodotti locali. A prevedere il divieto è una legge co¬munitaria, approvata a fine giu¬gno dal Parlamento, che entre¬rà in vigore dal 29 luglio. La direttiva europea, recepi¬ta nella legge dal governo, chiedeva la “riduzione dei danni derivanti dal consumo di alcolici”; la risposta italia¬na però è stata quella di vietare ven¬dita e consumo di alcolici in tutti gli spazi pubblici che non siano bar-ristoranti (con annessi spazi esterni), lo¬cali e negozi. Chi non si atterrà a tale disposizione sarà perseguito con sanzioni che vanno da 2.000 a 12.000 euro, e da 5.000 a 30 mila euro se l’eventuale vendita av¬viene dalle 24 alle 7.

“Un’autentica vessazione nei confronti di tanti ambulanti – afferma il neo presidente di Anva-Confesercenti Modena Alberto Guaitoli – che potrebbe significare per molti la chiusura della propria attività. L’erronea interpretazione di questo divieto, giustamente nato per combattere vendita e somministrazioni illecite di bevande alcoliche, rischia di far ritornare ad un assurda forma di proibizionismo: il pericolo è che, specie nelle ore notturne, si favorisca la vendita abusiva di alcolici, senza risolvere il problema dell’abuso nel consumo di alcol”.

“Combattere la piaga dell’abuso del consumo di alcol non significa penalizzare chi svolge onestamente il proprio lavoro. Si deve privilegiare l’educazione – dichiara Isa Tosi segretario provinciale Anva-Confesercenti Modena, precisando di essere al fianco degli esercenti e garantire loro la necessaria assistenza in caso di sanzioni – Auspichiamo sia trovata in tempi brevi una soluzione che inserisca a fianco degli esercizi autorizzati alla vendita di bevande alcoliche anche le imprese di ambulanti che esercitano la propria attività nelle aree pubbliche munite di apposita concessione”.