cersaie_3Una vetrina per 1036 imprese, provenienti da 34 paesi, in rappresentanza di 5 settori espositivi: ha aperto oggi i battenti, in Fiera a Bologna, la XXVII edizione del Cersaie, il Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno (fino al prossimo 3 ottobre).Completamente esaurito lo spazio espositivo: le aziende di piastrelle di ceramica sono 510, di cui 329 italiane, e 181 estere; 380 quelle del comparto arredobagno (354 italiani e 26 esteri), con il meglio della produzione mondiale. Ad inaugurare la manifestazione, presente tra gli altri il viceministro per lo sviluppo economico Adolfo Urso e il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, il convegno “Competitivita”e credito oltre la crisi”, promosso da Confindustria Ceramica. Tra le iniziative che animeranno l’appuntamento fieristico, la mostra che valorizza gli spazi verdi e l’utilizzo della ceramica a “Greeen Street”, frutto di un accordo tra Cersaie e la Fiera ExpoGreen. Star della giornata del’architettura, il prossimo 1 ottobre, sara’ invece l’architetto Renzo Piano che terra’ una lectio magistralis dal titolo “fare architettura” (Sala Europa, Palazzo dei Congressi). Il punto del mercato, con gli operatori internazionali, sara’ fatto domani nel pomeriggio in un incontro presenziato da Armando Cafiero, direttore generale di Confindustria Ceramica.

Botta e risposta sul palco del convegno inaugurale  tra il vice ministro dello sviluppo economico Adolfo Urso e il presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. ”Dico al presidente delle Regioni, Vasco Errani, che il Governo si pone in fase di dialogo con le Regioni…” aveva infatti iniziato Urso, avviandosi a concludere il suo intervento, quando un sorridente Errani, anche lui tra gli ospiti, l’ha incalzato: ”…io direi di rottura”. ”Va bene la rappresentazione mediatica – ha continuato il presidente della Giunta emiliano-romagnola – ma sono sei mesi che il presidente del Consiglio ci deve rispondere”. ”Nessuno piu’ di me e’ convinto della necessita’ di un atteggiamento ‘istituzionale’ – ha aggiunto – ma le Regioni sei mesi fa hanno posto delle questioni, per esempio su quante sono le risorse destinate alle aree sottoutilizzate. Possibile che in sei mesi e mezzo non si sappia, non dico a dove sono destinate, ma nemmeno quanto sono? Qui si pone un problema di trasparenza”. Piu’ tardi Urso ha ribadito che il Governo e’ interessato al dialogo, anche sui fondi alle aree sottoutilizzate, ”in un quadro complessivo dove noi abbiamo la responsabilita’ della stabilita”.