foto via carducciI contenuti della risposta dell’Amministrazione Comunale all’interrogazione su via Carducci provano che, nella collocazione delle chicane (o restringimenti stradali sfalsati), non sono stati adottati tutti gli accorgimenti per tutelare la sicurezza di residenti, automobilisti e ciclisti.

Le chicane di via Carducci non solo non sono previste dal Codice della Strada, ma non rispettano neppure pienamente le linee guida per la redazione dei piani di sicurezza stradale urbana, a cui il Sindaco ha fatto riferimento per giustificare la loro installazione. Infatti le linee guida sottolineano che, nel caso di questi restringimenti stradali, il contesto d’inserimento è molto importante e tutte le normative insistono sulla necessità di abbinare a tale dispositivo anche altri accorgimenti, come la differenziazione dei materiali di pavimentazione o la collocazione nelle vicinanze di altre misure di moderazione della velocità. Questi ulteriori dispositivi, da abbinare alle chicane, sono sempre previsti negli Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, nazioni, che, a differenza dell’Italia, hanno normato la materia con specifiche tecniche. E’ inoltre preferibile, sempre secondo le linee guida, che il traffico ciclistico si svolga esternamente alla deviazione. In via Carducci non abbiamo traccia di nessuno di questi ulteriori accorgimenti a tutela della sicurezza dei residenti, degli automobilisti e dei ciclisti.

Quelli che rischiano maggiormente in termini di sicurezza sono i residenti di via Tasso, laterale di via Carducci; quando escono dalla loro via e svoltano a destra su via Carducci possono incontrare veicoli contro mano, a causa della presenza del restringimento stradale che, inevitabilmente, riduce la stessa via Carducci a una corsia. Sostenere da parte del Sindaco che la maggioranza dei residenti approva le chicane appare quantomeno azzardato, anche perché, nell’ultimo incontro con i cittadini convocato per valutare gli esiti della sperimentazione, la partecipazione è stata molto scarsa. Probabilmente il Sindaco Bursi ritiene, sbagliando, che chi non partecipa, pur essendo stato convocato, è comunque d’accordo. Purtroppo spesso succede che i cittadini disertano gli incontri perché ritengono di non essere ascoltati. L’interrogazione, discussa in Consiglio Comunale, ha comunque raggiunto l’obiettivo di responsabilizzare Sindaco e Giunta su una decisione presa probabilmente con troppa leggerezza. Ora la palla passa a Prefetto e Questore, competenti in materia, ai quali i residenti chiederanno un parere circa la sicurezza di questi dispositivi.