medici_operazioneSarà dimessa la giovane paziente trapiantata di fegato il primo settembre scorso presso il Centro trapianti dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Bologna diretto dal professor Antonio Daniele Pinna. La paziente era risultata positiva al virus West Nile dopo un trapianto effettuato in emergenza, per la criticità delle condizioni della malata, grazie alla donazione dell’organo di una donna, non residente in Emilia-Romagna ma deceduta in una Terapia intensiva regionale.

Il Servizio di Sanità Pubblica dell’Assessorato regionale coordina, fin dal 2008, una sorveglianza entomologica e veterinaria, identificando in tempo reale ceppi di virus West Nile (WNV) nelle zanzare, insettiresponsabili della trasmissione dell’infezione. Dalla fine di luglio è poi in atto in Emilia-Romagna uno specifico monitoraggio dei donatori di organi in merito all’eventuale positività per l’infezione da West Nile Virus. L’esecuzione degli esami per diagnosticare il WNV nel sangue deidonatori è iniziata il 28 luglio scorso nelle province di Ferrara, Rovigoe Mantova ed è stata poi estesa ad altre aree regionali e nazionali, parallelamente alla progressiva identificazione delle zone a rischio. Nella provincia dove è stato donato il fegato in questione il monitoraggio dei donatori è iniziato il 3 settembre, 48 ore dopo il trapianto. Ciò nonostante allo scopo di avere la massima tutela della paziente trapiantata, si è deciso, in via precauzionale, di eseguireugualmente il test sul sangue della donatrice conservato presso la banca regionale dei donatori di organi.

L’esame sul sangue della donatrice ha dato esito positivo, così come il test eseguito sulla ricevente, dimostrando l’avvenuta trasmissione dell’infezione. Esiti confermati dai test eseguiti presso l’Istituto Spallanzani di Roma. La letteratura medica internazionale riporta ad oggi la trasmissione di malattia da WNV da 2 donatori ad 8 riceventi; in 5 di questi si è manifestata la malattia con gravi sintomi neurologici (coma, paralisi).

Nel caso della paziente trapiantata a Bologna, la tempestività della diagnosi ha permesso all’equipe trapiantologica di attuare una strategia terapeutica immediata. La paziente trapiantata non ha così presentato i sintomi della malattia da WNV e i controlli sulla presenza del virus nel suo sangue hanno evidenziato la progressiva riduzione della carica virale e il contemporaneo sviluppo di propri anticorpi contro il virus. Il trapianto di fegato ha avuto un decorso favorevole, con completa ripresa funzionale dell’organo, e rapido recupero dello stato di salute della giovane paziente.

Nell’esprimere l’augurio di una completa guarigione alla paziente, l’assessore regionale alle politiche per la salute Giovanni Bissoni ha rilevato che l’esito favorevole di questa rara e temibile complicanza dei trapianti d’organo è il risultato ottenuto dall’altissima qualità professionale e dall’efficiente rete di servizi e collaborazioni che caratterizzano la rete regionale dei trapianti e delle donazioni.