fiom_cgilTre giorni di mobilitazione dal 10 al 12 novembre della Fiom/Cgil modenese su tutto il territorio provinciale contro l’accordo separato del contratto dei metalmeccanici firmato da Fim, Uilm e Federmeccanica. L’iniziativa che prevede 4 ore di sciopero articolate nei territori dal 9 al 13 novembre, rientra nella mobilitazione nazionale decisa dall’Assemblea nazionale Fiom dei Cinquemila a Bologna lo scorso 30 ottobre.

Con queste nuove azioni di lotta, la Fiom ribadisce la propria critica al contratto separato che non difende il potere d’acquisto dei salari, introduce la possibilità di deroghe peggiorative al ccnl sia sulla parte salariale che normativa per motivi di crisi o sviluppo aziendale, modifica e indebolisce la contrattazione aziendale, introduce l’arbitrato sulle piattaforme presentate dalle RSU che non siano conformi alle linee guida sulla contrattazione stabilite da una commissione nazionale paritetica (composta cioè da Fim, Uilm e Federmeccanica!).

“La Fiom e i lavoratori contrattaccano contro un accordo separato che esclude la Fiom, malgrado sia l’organizzazione sindacale comparativamente più rappresentativa – ha detto stamattina in conferenza stampa il segretario provinciale Giordano Fiorani – Rivendichiamo da Fim e Uilm ildiritto a fare il referendum tra tutti i lavoratori perché possano decideredel loro contratto. Il contratto non è proprietà di pochi (Fim e Uilm), ma di tutti i lavoratori”.

Numerose le iniziative messe in campo dalla Fiom a sostegno di queste posizioni. Già nella mattinata di oggi, venerdì 6 novembre, una delegazione di decine di delegati e lavoratori modenesi partecipa a Bergamo allo sciopero di 4 ore e alla manifestazione in piazza Brembo. Manifestazione quella di stamattina a Bergamo che è stata anticipata rispetto alla prossima settimana perché vuole segnare la contrapposizione con l’assemblea nazionale dei delegati di Fim e Uilm che si tiene stamattina in concomitanza nella città lombarda.

Manifestazione nei principali comuni modenesi si svolgeranno la prossima settimana durante le 4 ore di sciopero. Martedì 10 novembre sciopero dei lavoratori delle aziende della zona di Castelfranco con corteo la mattina che dalla rotonda all’incrocio tra via Emilia Ovest/via Costa si snoderà per le vie del centro cittadino con distribuzione di volantini.

Mercoledì 11 novembre in mattinata si fermeranno i metalmeccanici della Bassa. Due manifestazioni una nel centro di Finale Emilia dove confluiranno i lavoratori delle aziende anche di San Felice, Camposanto e Medolla, l’altra nel centro storico di Mirandola a cui partecipano anche i lavoratori delle zone di S.Prospero, Concordia, Cavezzo e S.Possidonio.

Giovedì 12 novembre manifestazioni a Carpi, Sassuolo e Vignola e Modena. A Carpi concentramento alle ore 9 davanti alla sede Cgil (via Tre Febbraio) e corteo verso la sede di Confindustria. A Sassuolo dalle ore 8 presidio davanti all’ingresso storico della Ferrari Auto in via Abetone Inferiore con distribuzione di volantini. A Vignola (dove confluiscono anche i lavoratori della zona di Pavullo) corteo alle ore 9 da piazza Ballestri per il centro storico e sino al mercato. A Modena presidio a partire dalle ore 6.30 del mattino davanti alla sede di Confindustria in via Bellinzona 27/a. Previste in ogni zona azioni di protesta eclatanti a sorpresa.

Fiorani ha mostrato in conferenza stampa oltre 80 richieste da parte di Rsu di importanti realtà aziendali modenesi, in alcuni casi firmate anche da delegati Fim, di indire assemblee unitarie in tutti i luoghi di lavoro per illustrare le ragioni del SI e del NO all’accordo separato e sottoporlo al voto di tutti i lavoratori.

“Abbiamo invece notizia – ha detto Fiorani – dell’intenzione di Fim e Uilm di indire assemblee carbonare solo fra i propri iscritti e fuori dall’orario di lavoro”. “A questa iniziativa – ha aggiunto – risponderemo presentando a fine novembre una proposta di legge (a cui sta lavorando il pool di giuristi della Fiom nazionale) sulla rappresentanza e la democrazia sindacale nei luoghi di lavoro e ci impegniamo a raccogliere a livello nazionale le 50.000 firme necessarie per la presentazione in Parlamento. Almeno il 10% di queste vogliamo raccoglierle a Modena”.

Anche a Modena, si andrà al rinnovo delle prossime Rsu con la disdetta del “patto di solidarietà” (decisa dall’assemblea dei cinquemila a Bologna) che per garantire il pluralismo sindacale prevedeva per 2/3 l’elezione dei candidati in modo proporzionale ai voti ricevuti, e per 1/3 la nomina di candidati da parte delle organizzazioni sindacali in modo paritetico.