Castello_MontegibbioSi sono conclusi gli incontri di quartiere per il Bilancio partecipato, attraverso i quali la giunta ha raccolto indicazioni e idee dei cittadini. L’ultimo si è tenuto ieri sera a Montegibbio, presso il Circolo Boschetti Alberti. I problemi della frazione sono riferiti in particolare a tratti di illuminazione pubblica mancante, zone non servite dalla rete del gas metano, maggior controllo dei rifiuti e dei cassonetti, asfaltature in qualche zona carenti. Ci sono poi le eccellenze e le emergenze della frazione, quali il castello, ma anche le attività agricole e zootecniche della zona, che sono state trattate in particolare dall’assessore alla cultura Luca Cuoghi e dall’assessore alle attività produttive e marketing territoriale Claudio Casolari.

Cuoghi ha parlato in avvio del suo intervento anche degli scavi archeologici per la villa romana, che anche quest’anno ha rivelato importanti ritrovamenti: “E’ un sito importante e di interesse, intendiamo andare avanti anche nel momento della crisi, anche se vorremmo trovare una formula, un finanziamento, magari a livello europeo, che ci consenta di proseguire con gli scavi archeologici senza fare i conti con risorse carenti ogni anno. Per quanto riguarda il castello invece, il suo recupero è necessario, ma si tratta di un intervento dispendioso che dovrà essere effettuato un po’ alla volta”.

Luca Cuoghi, come assessore all’associazionismo ha anche avanzato l’ipotesi che al secondo piano del Circolo Boschetti Alberti, attualmente inutilizzato, possa trovare posto una delle associazioni che attualmente richiedono una sede.

L’assessore al marketing territoriale Claudio Casolari ha invece parlato delle possibilità di valorizzazione di Montegibbio, sia per le bellezze naturalistiche della zona che per le sue produzioni tipiche: “Questo è un luogo da valorizzare nell’ottica che stiamo tentando di perseguire, che è quella di una città di Sassuolo da considerare anche città d’arte, cultura e tradizione. Gli spazi che abbiamo qui, quali la corte del castello, mi fanno ritenere che un’iniziativa vincente potrebbe essere un festival di musica classica, che penso di avviare nella prossima primavera. Per quanto riguarda le produzioni agricole e tipiche di queste colline, stiamo pensando a un marchio “fatto a Sassuolo”, che mostri le capacità del nostro Comune in settori anche diversi dalla ceramica e che segnali ai cittadini la possibilità di acquistare locale, aiutando quindi le imprese concittadine”.

Fra i problemi pratici evidenziati dai presenti: è tuttora in attesa di un risconto una raccolta di firme che chiedeva la pubblica illuminazione in via Montegibbio, fra il convento delle suore carmelitane e via Sarsa. Ma ci sono altri tratti che sono privi dei lampioni. Il sindaco Luca Caselli ha sottolineato che si tratta di un progetto costoso che necessariamente dovrà essere effettuato per stralci nell’arco dei cinque anni di legislatura.

Nelle stesse zone ci sono anche insediamenti non serviti dalla rete del metano, segnalazione che la giunta trasmetterà anche a Hera.

Una lamentela ha riguardato la mancanza dell’acqua al cimitero locale, dove dalle affermazioni dei cittadini risulta che la sospensione del servizio idrico sia frequente /(e attualmente in corso da due settimane).

Dal punto di vista stradale, è attesa la riasfaltatura di via Della Rovina (assicurata dalla giunta); viene sottolineata la difficoltà di accedere alla corte del castello e alla chiesa, per le persone anziane e anche per i veicoli in occasione per esempio, dei funerali; infine il piazzale antistante il parco è spesso pieno di foglie che una volta seccate costituiscono un pericolo di incendio. Per questo ultimo problema il sindaco ha annunciato l’invio della squadra operai aggiuntiva da poco istituita.

Un rappresentante dei lavoratori agricoli della zona ha poi tracciato un quadro delle difficoltà passate da queste attività nel momento della crisi: fra le attività più importanti c’è la produzione del Parmigiano reggiano, che dopo alcuni anni di difficoltà sembra ora in risalita. Fra le ipotesi c’è quella di ampliare l’attività del caseificio locale, fondendolo con un altro esistente nel sassolese in una sorta di cooperativa. “I progetti in questo senso ci interessano molto – ha replicato Caselli – perché crediamo all’importanza di valorizzare i prodotti locali”.