sport_calcio_3Quanto e come praticano sport i giovani modenesi? Quali discipline preferiscono e con quali obiettivi? E i cittadini stranieri, come partecipano alle attività delle società sportive? A queste domande rispondono due ricerche promosse dalla Provincia di Modena che saranno illustrate domani,  lunedì 14 dicembre, nel corso dell’Assemblea dello sport che si svolge dalle ore 18 alle 20 nella sala Panini della Camera di commercio di Modena (via Ganaceto 134).

Le ricerche sono state realizzate, quella sui giovani, dall’ufficio Ricerche del Comune di Modena e quella sugli stranieri da Paolo Boschini, docente dell’Università di Bologna.

Per commentare i risultati si svolge una tavola rotonda alla quale partecipano Elena Malaguti, assessore provinciale con delega allo Sport, Luigi Apolloni, allenatore del Modena calcio, Raffaella Lukudu, atleta del Mollificio modenese Cittadella, Jens Amanfu, atleta della Fratellanza, Fabio Cola, psicologo dello sport, Vittorio Martinelli dell’ufficio Ricerche del Comune di Modena e lo stesso Boschini. Conduce il giornalista Stefano Gozzi.

Come spiega Malaguti «queste due indagini proseguono il lavoro di ricerca avviato lo scorso anno allo scopo di ottenere sempre maggiori informazioni sull’evoluzione dello sport di base a Modena. Questa volta apriamo una finestra sul mondo dei giovani e sui cittadini stranieri che vedono sempre di più nello sport una opportunità di integrazione».

L’incontro sarà preceduto dalla presentazione dell’Assemblea ai nuovi amministratori locali, poi segue la nomina del vice presidente (presidente è da statuto l’assessore provinciale allo Sport) e la designazione del comitato esecutivo. Interviene anche Massimo Giusti, vice presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Modena

All’Assemblea partecipano i rappresentanti di tutti gli oltre 100 soggetti che fanno parte del mondo dello sport modenese: assessori allo sport degli enti locali, responsabili delle federazioni sportive, del Coni, degli enti di promozione, dell’Ufficio scolastico proviciale e dell’Ausl.

Istituita dalla Provincia di Modena, l’Assemblea rappresenta un tavolo di confronto e di autogoverno tra tutte le componenti per costruire strategie comuni e una migliore gestione delle risorse. Tra gli obiettivo la promozione dell’attività motoria, il coordinamento e la programmazione degli impianti senza trascurare le strategie di lotta al doping.

La ricerca sui giovani

Oltre il 60 per cento degli studenti delle scuole medie e superiori fa sport almeno una volte la settimana. Il 33 per cento invece ha fatto sport in passato, poi ha abbandonato. Solo il 6,3 per cento non ha mai fatto sport. Addirittura il 40 per cento pratica anche un secondo sport.

E’ quanto emerge da una indagine promossa dalla Provincia di Modena, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico provinciale, e curata dall’ufficio Ricerche del Comune di Modena, su un campione di un universo complessivo di 19.797 alunni distribuiti in dieci scuole medie e 14 superiori di Modena, Bomporto, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, S.Cesario sul Panaro. Utilizzando lo strumento del questionario autocompilato (proposto agli alunni, con la collaborazione degli insegnati di educazione fisica), hanno risposto in tutto 8.525 ragazzi; di questi 926 (oltre il 10 per cento) sono stranieri. Il questionario riguardava soprattutto i temi del rapporto con lo sport, l’esperienza maturate e le cause dell’eventuale abbandono.

«I dati confermano quanto sia diffusa la pratica sportiva tra i ragazzi – spiega Elena Malaguti, assessore provinciale allo Sport – in linea con quanto era emerso da una analoga ricerca sugli adulti. Si tratta di un fenomeno sociale di grande rilievo che sollecita gli enti locali a far fronte ad una domanda sempre crescente in termini di impianti, servizi e opportunità offerte».

Dalla ricerca emerge anche che i maschi praticano sport più delle femmine e gli italiani più degli stranieri. Il fenomeno dell’abbandono e la non pratica riguarda prevalentemente gli stranieri e in modo particolare le ragazze straniere che smettono di fare sport in età precoce. La percentuale di chi non hanno mai fatto sport sale al 23,8 per cento degli stranieri e oltre il 30 per cento se si considerano solo le ragazze.

In generale l’intensità della pratica sportiva diminuisce con l’aumentare dell’età. I ragazzi modenesi fanno sport soprattutto per tenersi in forma, sono contrari al doping, chiedono più impianti e più manifestazioni sportive e se smettono la causa principale è la mancanza di tempo. Gli sport più praticati sono il calcio per i maschi (37 per cento), la pallavolo (26 per cento) e la danza (17 per cento) per le femmine, mentre cresce chi sceglie il nuoto (quasi i 10 per cento dei maschi e il 16 per cento le ragazze) poi tennis, fitness e basket. Le famiglie, infine, rivestono un ruolo importante nello favorire la pratica sportiva, ma uno stimolo importante arriva anche dagli amici.

I dati del questionario

Stranieri e pratica sportiva nel modenese. E’ il filo conduttore di una ricerca realizzata per conto della Provincia di Modena da Paolo Boschini, docente dell’Università di Bologna, e presentata nel corso dell’Assemblea dello sport. Si tratta di una indagine “qualitativa” cioè concentrata sulle motivazioni e sulle opinioni degli intervistati più che sui numeri. Protagonisti sono i dirigenti e gli atleti di nove società sportive dove militano numerosi stranieri, più la Consulta cittadini stranieri di Modena. Le società sportive sono il circolo Alchemia, Asd star del Marocco, All blacks football club, Senators baseball, associazione Lavoratori filippini, Alba associazione donne musulmane in Italia (ginnastica) e Vale un Perù di Modena; poi il circolo sportivo Samurai di Mirandola, la polisportiva Castelfranco di Castelfranco Emilia e Terre di castelli cricket club di Castelnuovo Rangone.

Tra gli argomenti trattati spiccano il livello di integrazione, gli sport maggiormente seguiti, la partecipazione delle ragazze, le modalità di fruizione degli impianti, le differenze con i Paesi d’origine, frequenza della pratica sportiva, gli ostacoli, i valori, le possibili strategie degli enti locali per incentivare lo sport e contrastare l’abbandono.

L’età degli atleti intervistati spazia tra i 19 e i 44 anni con una media di permanenza in Italia attorno ai 7-8 anni. Gli sport praticati sono prevalentemente calcio, softball e basket, cricket, fitness, pallavolo e danza. Emerge tra gli stranieri una grande passione per lo sport (in base alle testimonianze dei dirigenti sportivi gli stranieri sono in media molto più costanti nell’impegno e meno propensi a lasciare rispetto agli italiani), visto come opportunità di divertimento ma anche per scaricare le tensioni della giornata lavorativa; lo sport inoltre non solo contribuisce a mantenere un legame con amici dello stesso paese d’origine ma favorisce anche l’integrazione (soprattutto nelle squadre composte da atleti di nazionalità diverse); gli atleti stranieri, inoltre, apprezzano la qualità e la varietà degli impianti (spesso sconosciuta nel paese d’origine) ma chiedono la possibilità di accedere a strutture non a pagamento; emerge, inoltre, che è tuttora molto scarsa la partecipazione delle donne, tuttavia le società si stanno organizzando per favorirne l’accesso. Analizzando il campione, sei società si dedicano a una sola disciplina: tre di calcio, una di softball, una di cricket e una di aerobica-pallavolo. Due delle tre squadre di calcio coinvolgono diverse nazionalità: la prima Moldavia, Albania, Romania, Marocco, la seconda Paraguay e Perù, mentre la terza aggrega solamente sportivi di origine marocchina. Il softball comprende quattro sportivi stranieri rispetto ai ventotto iscritti mentre il cricket sono due gli italiani presenti in squadra e 26 provenienti da Sry Lanka e India. Rientrano invece nella categoria multi-sport le altre tre società, presentando una varietà di sport che va dalla pallavolo, al basket, al softball, al tennis, all’atletica, alle ginnastiche fino alla danza hip hop e break dance, passando per altre numerose attività sportive aperte a sportivi di età e origini diverse con anche una buona presenza femminile.