Domenica 21 marzo 2010, alle ore 10, presso il Teatro Astoria, si svolge una seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Fiorano Modenese per celebrare il 150° anniversario della erezione del paese alla dignità di comune, con la presenza e la partecipazione attiva del Consiglio Comunale dei Ragazzi e di una rappresentanza di bambini delle classi quinte delle scuole primarie.

La seduta si apre con una rappresentazione teatrale della prima seduta di Giunta Comunale, svoltasi il 28 marzo 1860, a cura dell’Accademia della Stravaganza.

Sono previsti gli interventi del presidente del Consiglio Comunale, del Sindaco, dei capigruppo e del sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi Giulia Montorsi.

La conclusione della seduta sarà annunciata dai rintocchi della campana della comunità, installata sul campanile della parrocchiale San Giovanni Battista.

Nell’occasione, dal 21 al 27 marzo, nelle sale espositive del Palazzo Astoria, sono visitabili le mostre “la città di ieri, di oggi e la città immaginata”, mostra degli elaborati realizzati dai bambini delle classi quinte della scuola primaria e dai ragazzi Consiglio Comunale dei Ragazzi, nell’ ambito del percorso artistico-espressivo “L’arte per educare alla cittadinanza attiva”, a cura degli insegnanti e degli atelieristi di Artebambini. La mostra rimarrà aperta domenica 21 marzo dalle ore 14,30 alle 17,30; da lunedì 22 a sabato 27 dalle ore ore 8,30 alle 13; lunedì 22 e giovedì 25 anche dalle ore 14,30 alle ore 17,30.

Nel foyer del Teatro Astoria è possibile visitare “Tra Regno e Repubblica. I 150 anni della Provincia di Modena”, mostra curata dall’Amministrazione Provinciale e dall’Istituto Storico di

Modena. La mostra è aperta nelle ore di attività del teatro.

Nel 150° anniversario l’amministrazione comunale ha predisposto un logo grafico che verrà utilizzato nella carta intestata con il motto “1860-2010. Passato e presente comune”.

Titolo: I nostri primi 150 anni… in Comune

Fino al 1796 Fiorano e Spezzano costituivano il feudo della Famiglia Coccapani, che aveva la residenza nella bella villa di fianco al Santuario, ma amministrava le funzioni pubbliche nella rocca dei Pio. Nel 1796, arrivato Napoleone con i Francesi, i feudi furono aboliti e le municipalità dei due paesi vennero prima comprese nel distretto di Sassuolo e poi, nel 1809, ad esso accorpate. Neppure il ritorno della famiglia Estense nel 1814 mutò l’organizzazione territoriale e occorrerà attendere la sua cacciata, nel 1859, perché si determinassero le condizioni di una riorganizzazione amministrativa. Soltanto dopo la nomina a dittatore di Luigi Carlo Farini e le elezioni dell’Assemblea Sovrana a Modena, Fiorano trovò finalmente la totale autonomia, grazie a un decreto del 29 dicembre 1859.

Fiorano era allora un piccolo comune di appena 3000 abitanti (Fiorano 1718, Spezzano 1002, Nirano 183), immerso nel verde della campagna modenese, ma era conosciuto per il Santuario e per la speciale protezione della Beata Vergine del Castello che, cinque anni prima, nel 1855, aveva preservato il paese dall’epidemia di colera. Mentre il contagio si propagava in tutti i paesi vicini, a Fiorano soltanto il sarto Basilio Giovanardi morì del morbo.

All’importanza del Santuario si aggiunse l’indubbio lavorio della qualificata delegazione di Fioranesi e Spezzanesi, patrioti risorgimentali, eletti nel primo parlamento modenese, fra i quali Achille Menotti, figlio di Ciro, Giuseppe e Carlo Malmusi, proprietari di Villa Vigarani, a quali debbono aggiungersi il sostegno di eminenti personalità come il pittore Adeodato Malatesta.

Così Fiorano divenne comune e il 28 marzo 1860 tenne la prima seduta di Giunta, guidata dal sindaco Giacinto Messori, con gli assessori Carlo Malmusi, Giambattista Cuoghi, Giuseppe Vicini. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti; per un secolo il cammino è stato lento, graduale, nella scia tracciata di una cultura agricola e di un territorio considerati degni di villeggiatura. Poi il ritmo si è fatto frenetico con lo sviluppo della ceramica e Fiorano è diventato un polo industriale di rilevanza internazionale, che accoglie gente proveniente da metà delle province italiane e da una sessantina di nazioni. Per numero di imprese, nel panorama modenese, è secondo soltanto a Modena fra quelle con i cento fatturati più alti ed è terzo, dietro soltanto a Modena e Carpi, fra quelle con i mille fatturati più alti.