L’economia modenese manifesta ancora segnali di crisi, con inevitabili ricadute negative sull’occupazione. Lo confermano i dati Inps raccolti dalla Cisl di Modena, che ha analizzato l’andamento della cassa integrazione guadagni nel periodo gennaio-febbraio 2010. «Nel primo bimestre dell’anno sono state autorizzate oltre 3,5 milioni di ore, di cui il 60 per cento di cassa integrazione straordinaria e in deroga; rispetto allo stesso periodo 2009 l’incremento è superiore al mille per cento – afferma Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl – La nostra provincia assorbe il 20 per cento di tutte le ore richieste a livello regionale; un anno fa la cig autorizzata a Modena rappresentava il 10 per cento del totale dell’Emilia-Romagna. Diminuiscono solo le domande di disoccupazione ordinaria: nel 1° bimestre 2010 ne sono state accolte 3.031 (-18 per cento rispetto al primo bimestre 2009). In compenso gli iscritti alle liste di mobilità a fine 2009 erano 7.815 (+56,6 per cento rispetto alla fine del 2008)».

Sulla base di questi dati Coscia ipotizza per il 2010 un nuovo ulteriore massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali, sia ordinari che in deroga. Per questo la Cisl giudica positivamente la recente assegnazione di risorse finanziarie aggiuntive (60 milioni di euro) alla Regione Emilia-Romagna per la concessione o proroga in deroga dei trattamenti di cassa integrazione guadagni sia ordinaria sia straordinaria, mobilità, disoccupazione speciale ai lavoratori a tempo determinato e indeterminato; potranno beneficiarne anche gli apprendisti e i lavoratori somministrati.

«Il nuovo stanziamento deciso dal governo va bene, però è indispensabile accompagnare le situazioni di crisi aziendali con adeguati ammortizzatori sociali. Per questo – dice Coscia – sollecitiamo un ruolo propositivo delle associazioni di categoria e dei consulenti del lavoro affinché non percorrano la scorciatoia dei licenziamenti, ma condividano con le organizzazioni sindacali soluzioni alternative per non lasciare i lavoratori soli e senza sostegni al reddito. Anche i Centri per l’Impiego sono chiamati a un compito molto importante per la presa in carico dei lavoratori sospesi e – conclude il segretario Cisl – il loro accompagnamento alle attività di “formazione obbligatoria” programmate per i lavoratori titolari di ammortizzatori sociali in deroga».

Ricordiamo che in provincia di Modena questi lavoratori a fine febbraio erano 2.154, pari al 28,7 del totale regionale.