Dopo circa 50 ore di sciopero, il presidio permanente dal 31 dicembre e l’apertura della procedura di mobilità il 4 gennaio per 42 dei 66 addetti dello stabilimento di Carpi, si è conclusa lunedì 22 marzo la lunga vertenza Sicar con l’esame congiunto della procedura di Cigs presso la sede della regione Emilia-Romagna.

Ora, le lavoratrici e i lavoratori coinvolti nella procedura di mobilità potranno contare su ulteriori sei mesi di cassa integrazione straordinaria in deroga a decorrere da martedì 23 marzo 2010.

Al termine dei sei mesi si potranno richiedere altri sei, sempre utilizzando il “Patto per attraversare la crisi” siglato nella primavera del 2009 tra Regione Emilia-Romagna, Associazioni di Impresa e Sindacati.

Ricordiamo – specifica la Fiom-Cgil – che l’accordo prevede la riduzione del numero degli esuberi a 39 rispetto ai 42 iniziali. Durante la permanenza in Cigs verrà mantenuta aperta la possibilità di accedere alla mobilità volontaria e, a titolo di incentivo all’esodo, lavoratrici e lavoratori percepiranno € 7.500 di cui € 3.000 ad aprile 2010 e € 4.500 al momento della cessazione del rapporto di lavoro.

Ad integrazione della Cigs, per le lavoratrici e i lavoratori è prevista una quota mensile non inferiore a € 1.000 composta da anticipazione di Tfr e indennità di mancato preavviso. Queste anticipazioni permetteranno alle lavoratrici e ai lavoratori di avere a disposizione mensilmente circa il doppio del valore della Cigs.

È stata inoltre individuata una soluzione che impegna la Sicar a sanare i contributi non versati dal 2007, riprendendo a versare i contributi correnti e a integrare i contributi non versati. Si recupera così il mancato accordo di lunedì 1° marzo presso la Direzione Provinciale del Lavoro.

La vertenza Sicar rappresenta l’inizio di una nuova fase della crisi. Come la Sicar, molte imprese modenesi stanno raggiungendo il termine di utilizzo degli ammortizzatori ordinari, e il ricorso agli ammortizzatori in deroga della Regione è l’unica via possibile per continuare a garantire tutele ailavoratori. Vertenze simili sono già in corso, a partire dalla Steton diCarpi.

Siamo però pienamente consapevoli che per affrontare la portata di questa crisi non sarà sufficiente il grande impegno profuso dalle Istituzioni regionali. Serve anche l’impegno del Governo, che sinora non ha dato alcuna risposta alle richieste dei Sindacati sull’allungamento della durata degli ammortizzatori sociali nazionali.

Con la conclusione della vertenza Sicar viene premiata la tenacia delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno presidiato l’azienda per 55 giorni, tra freddi polari, piogge e nevicate.

Grande merito di questo risultato va poi attribuito alle Istituzioni comunali, provinciali e regionali, che hanno capito immediatamente il valore, anche generale della vertenza. Così come di grande aiuto è stata la solidarietà ricevuta dalla città di Carpi, in tante sue articolazioni, forze politiche, circoli, singoli cittadini e dalle RSU delle altre aziende.

Lunedì 22 marzo è terminato il presidio davanti all’azienda, ora inizia il presidio per il rispetto dell’accordo.

(RSU Sicar , Fiom-Cgil Carpi)