Continua a crescere nel nostro paese il numero dei “pirati” della strada. Nei primi tre mesi di quest’anno gli episodi di fuga successiva a incidente stradale sono stati ben 115, il 13,9% in piu’ dello stesso periodo dell’anno passato, quando gli episodi avevano gia’ raggiunto il numero record di 101. Mediamente, per un “pirata” su tre (il 32,2% dei casi in cui si e’ arrivati all’identificazione) e’ stato accertato lo stato di ebbrezza. A lanciare l’allarme e’ l’Asaps, l’Associazione amici sostenitori della polizia stradale, che con il periodico “Il Centauro” monitora costantemente il fenomeno attraverso un Osservatorio ad hoc.

Tra gennaio e marzo, le vittime sono state 21 e i feriti 149: il 10,6% (sul totale tra morti e feriti) e’ costituito da minori, il 9,4% da over 70. Gli stranieri sono stati protagonisti “attivi” nel 19,6% dei casi e “passivi” nel 18,3%.

La regione che registra il maggior numero di episodi di fuga (20, il 17,4% del totale, concentrati per lo piu’ nella capitale) e’ il Lazio, seguito da Lombardia con 18 (15,7%) e da Emilia Romagna e Toscana, con 12 ciascuna (10,4%).

Pochi, per fortuna, i “pirati” che la fanno franca: il 75,7% di quelli censiti dall’inizio dell’anno sono stati identificati, i piu’ nelle ore immediatamente successive all’evento. In dettaglio, fanno 87 soggetti noti su 115, di cui 41 (47,1%) finiti in manette e 46 (52,9%) denunciati a piede libero.

“L’ebbrezza – si legge nel report dell’Osservatorio – e’ stata accertata nel 32,2% dei casi, 28 eventi, dei quali 7 (6,1%) hanno visto dimostrato l’uso di stupefacenti. Il dato sull’ebbrezza e’ ovviamente riferito al numero di pirati identificati ma la correlazione tra ebbrezza e sinistrosita’ vede confermato il rapporto che l’Organizzazione mondiale della sanita’ e l’Istituto superiore di sanita’ vedono attestato al 30%”.