Per completare la rete di monitoraggio sugli appalti pubblici occorre che aderiscano all’Osservatorio provinciale anche tutte le stazioni appaltanti modenesi che ancora non ne fanno parte. Lo afferma la Flc (la sigla unitaria dei sindacati edili Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil) in una nota in cui ribadisce la necessità di un forte contrasto al lavoro nero e grigio, alle infiltrazioni della criminalità e alle imprese che non rispettano regole, norme e contratti. «Il cantiere edile è un’unità produttiva molto complessa e sempre variabile. Per questo – spiegano i sindacati – è necessario avere quella visione completa del settore delle costruzioni che l’Osservatorio ha dimostrato in questi anni di poter fornire. I dati che analizzeremo nel convegno di domani evidenziano che bisogna lavorare ancora molto per valorizzare le esperienze positive realizzate nella nostra provincia. Ci riferiamo alla congruità, ovvero al corretto rapporto tra numero di lavoratori utilizzati e tipologia di opera da realizzare, e al Durc, il documento unico di regolarità contributiva. Sono strumenti indispensabili per rendere i controlli sempre più efficaci ed evitare che casi di concorrenza sleale».

La Flc modenese chiede, inoltre, di rivedere l’attuale sistema degli appalti aggiudicati al massimo ribasso che, a fronte di un ipotetico contenimento dei costi per la realizzazione di un’opera pubblica, rischia in realtà di favorire le imprese meno propense all’applicazione delle leggi e contratti. Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil esortano le polizie municipali e gli enti ispettivi a proseguire le azioni di vigilanza nei cantieri edili e auspicano l’emanazione delle norme sull’accesso all’edilizia invocate con forza anche dalle associazioni artigiane del settore.