A questo risultato si arriva mediante il trasferimento in entrate destinate ai servizi di 7,8 milioni di euro derivanti da proventi delle concessioni edilizie (normalmente destinati agli investimenti) e dall’incremento di entrate vincolate per i servizi sociali (2 milioni 600 mila euro). Questi i dati principali del bilancio consuntivo 2009 del Comune di Modena, presentato nella seduta di ieri, lunedì 19 aprile in Consiglio comunale dall’assessore al Bilancio Alvaro Colombo e approvato dall’Aula con voto favorevole del Pd e contrario di Lega nord, Pdl, Idv e Modena a 5 Stelle. Con la stessa votazione è stato approvato anche l’ordine del giorno della maggioranza presentato dalla consigliera del Pd Giuliana Urbelli, che invita a “ripensare la struttura dell’offerta dei servizi” e a “mantenere al centro del dibattito il tema dello sviluppo della città”.

La spesa per servizi nel 2009 cresce di 4 milioni 300 mila euro rispetto all’anno precedente (per un totale di 216 milioni di euro), in particolare nelle aree di intervento per contrastare gli effetti della crisi: servizi sociali (+1 milione 400 mila euro) e istruzione (+ 1 milione), che complessivamente assorbono il 52% della spesa corrente (welfare). Cresce anche la spesa per la sicurezza (+1 milione 100 mila euro).

Le entrate in conto capitale (destinate a coprire le spese di investimento) ammontano a 48 milioni di euro, cui corrispondono uguali spese: l’autofinanziamento vale per il 28%, l’indebitamento per l’8,8%, i trasferimenti per il 63%, con un ruolo centrale della Fondazione cassa di risparmio di Modena. Gli interventi principali hanno riguardato: il complesso san Paolo, edifici del settore istruzione, strutture protette, viabilità, museo Casa natale Enzo Ferrari.

Tengono le entrate tributarie: calano i trasferimenti statali (-4 milioni 200 mila euro), ma crescono quelli regionali (+440 mila euro) e dell’Ausl (+2 milioni 600 mila euro).

“Possiamo considerare il bilancio consuntivo con senso di responsabile soddisfazione perché si sono potuti realizzare i principali impegni che l’Amministrazione aveva in preventivo – ha affermato l’assessore Colombo presentando la delibera – ma non possiamo dimenticare che la quadratura del cerchio è stata resa possibile solo dall’acquisizione di risorse regionali vincolate, dal ricorso alle entrate da concessioni edilizie e grazie ai contributi della Fondazione”. La situazione di difficoltà “è anche la conseguenza di una progressiva riduzione dei trasferimenti dallo Stato” ha proseguito Colombo. “La crisi non è finita e se non ci sarà a livello centrale il prolungamento degli ammortizzatori sociali o la riapertura dei fondi sociali nazionali c’è il rischio di un reale aggravamento della situazione di emergenza e delle tensioni sociali”.

L’assessore ha poi sottolineato la necessità e l’urgenza di una riflessione sulla capacità/possibilità di spesa, “consapevoli che la scelta di difendere e sviluppare le politiche di welfare passa dalla capacità/necessità di riorientare e riqualificare la spesa per servizi, di consolidare le entrate straordinarie di altri enti (come la Fondazione), e di costruire su nuove basi l’equilibrio tra servizi e diritti dei cittadini da un lato e risorse e innovazione gestionale dall’altro”.

Per il futuro, Colombo propone alcune riflessioni. “Si registra un appesantimento e rallentamento delle modalità tradizionali di finanziamento degli investimenti, cioè capacità di autofinanziamento e alienazioni patrimoniali”, ha affermato. “Vista la crisi di tali fonti di finanziamento mi chiedo se sia sostenibile e opportuno un modello di sviluppo e di crescita della città legato a scelte politiche di espansione urbana. Sarà necessario ragionare su fonti alternative di finanziamento degli investimenti: l’indebitamento o le dismissioni azionarie che hanno una ricaduta negativa sulla parte corrente e sul patto di stabilità – ha concluso Colombo – andranno attentamente valutate”.

 Dibattito su ‘sprechi’ e ‘inadempienze’

L’approvazione del bilancio consuntivo 2009, avvenuta lunedì 19 aprile in Consiglio comunale, è stata preceduta da un lungo dibattito che ha visto maggioranza e minoranza su posizioni divergenti. In generale, l’opposizione ha insistito sulla “necessità di tagliare tutti gli sprechi”, come ha affermato Nicola Rossi (Lega nord), che a tal proposito ha citato i 950mila euro spesi per consulenze esterne nei primi tre mesi del 2010 e ha rivolto un invito ai consiglieri di maggioranza: “Svegliatevi contro certi assessori spreconi”. Dello stesso tenore gli interventi dei colleghi di partito. Andrea Galli ha incluso tra gli sprechi da tagliare “le piazze di Botta, i ciclopedonali, lo stipendio dell’ex direttore generale e il giornale del Comune”; ha definito il bilancio “il consuntivo di una serie di errori” tra cui “la vendita dei gioielli di famiglia nell’era Barbolini: dalle azioni dell’Autobrennero alle Farmacie”. Ai consiglieri di maggioranza che sottolineavano il peso dei tagli dei trasferimenti statali ha risposto Stefano Barberini: “Siete al governo della città da 50 anni, se le cose vanno male è solo colpa vostra”; mentre Mauro Manfredini considera “un errore l’incremento della tariffa Tia, che va a colpire duramente alcune attività commerciali”.

Per Adolfo Morandi (Pdl) il problema non sono le entrate, “cresciute di circa un milione rispetto al 2008” bensì le spese eccessive. “La pianta organica del Comune è eccessivamente alta, come il costo medio dei dipendenti, i dirigenti sono addirittura 40 ed è una vergogna la spesa eccessiva per oneri passivi”, ha concluso.

Oltre a tagliare le spese “soprattutto in materia di pubblicità, convegni e fiere”, per Eugenia Rossi (Idv), che ha denunciato anche “i mancati introiti da Hera per oltre 850mila euro e da Modena Parcheggi per altri 800mila euro”, è necessario “rinnovare gli strumenti”. “L’attuale modello è obsoleto – ha affermato – welfare e istruzione sono gli assessorati migliori, ma sono insufficienti le risorse loro destinate”. Vittorio Ballestrazzi (Modena 5 stelle) si è detto d’accordo con la Rossi.

Alla consigliera, che ha definito il bilancio consuntivo “senz’anima”, ha replicato Salvatore Cotrino (Pd) sottolineando che “nel 2009 il 52 per cento della spesa corrente è stato speso per dare una risposta a chi ne aveva bisogno” e rimarcando le “inadempienze dello Stato”. “Questo bilancio è solo una parte del ragionamento – ha spiegato – l’altra è che in questo momento l’ente locale, che non possiede leva fiscale né la possibilità di fare una politica anticiclica, è l’anello debole. Insieme dobbiamo indurre il Governo a darci una mano.” Anche per il collega di partito Michele Andreana “il bilancio ha saputo coniugare sviluppo ed equità” e non basterà, per quanto necessario, tagliare gli sprechi. “Con la gestione corrente – ha sottolineato – non potremo sostenere altri aumenti della spesa per welfare e non credo dovremmo abbandonare la politica degli investimenti che permette a questa città di crescere”. Dalle file del Pd, anche Giuliana Urbelli ha sottolineato la criticità della situazione: “Chiudiamo in positivo solo per le operazioni patrimoniali”; la necessità di “denunciare le gravi carenze statali” e di “ripensare la struttura dell’offerta dei servizi”. “L’ordine del giorno presentato da Pd e Sinistra per Modena aveva innanzitutto l’intenzione di analizzare il consuntivo e di proporre i correttivi da adottare” ha detto. Gian Domenico Glorioso (Pd) ha ricordato come “tutti i Comuni che hanno investito molto sui servizi alla persona siano in difficoltà più degli altri e che ora il Governo, incapace di fronteggiare la crisi, chiede loro un ulteriore sforzo. Il capogruppo Paolo Trande, in sede di dichiarazione di voto, ha ricordato che 400 sindaci lombardi, in gran parte del centro destra e alla guida di Comuni virtuosi, hanno portato la fascia tricolore al prefetto proprio in segno di protesta contro le inadempienze del Governo.

La necessità di maggiore coerenza tra opposizione e maggioranza nell’ammettere quanto incida sul bilancio il mancato gettito Ici 2008 e il Patto di stabilità è stata sottolineata dal sindaco Giorgio Pighi. Il primo cittadino ha anche rivendicato per la sua Giunta “il merito” dell’elevato grado di servizi socio sanitari offerti e la capacità di dare risposte diverse e immediate alle famiglie colpite dalla crisi, ricordando infine che l’indebitamento pro capite a Modena è estremamente basso.