I Giovani Italiani frequentatori del centro dell’associazione comunità islamica di Sassuolo ritengono opportuno precisare alcuni punti alla cittadinanza, dato che si vedono strettamente legati alle vicende di quest’ultima e di cui si sono continuamente informati e coinvolti:

L’Associazione non ha mai deciso di rompere i legami con l’amministrazione comunale, basti vedere l’ultimo invito rivolto alla giunta e all’intero consiglio comunale a visitare il nostro centro. L’associazione ha ritenuto opportuno fare ricorso al T.A.R., in quanto i nostri legali ritenevano illegittimo il provvedimento dell’amministrazione, con cui si imponeva il rilascio dell’agibilità in seguito a domanda da presentare. Si tiene precisare che all’interno del locale di nostra proprietà, è stato ripristinato lo stato dei luoghi, da ordinanza di ripristino, cosi come al progetto del condono che attestava anche il certificato di agibilità. Noi abbiamo adempiuto alle disposizioni di legge secondo quanto consigliato dai nostri legali. Ora la decisione su chi abbia agito in maniera consona spetta al consiglio di stato, del quale aspettiamo con ansia il responso.

L’associazione, inoltre, ha sempre offerto e offre la massima disponibilità all’amministrazione nella dislocazione e nella localizzazione di nuovi luoghi da adibire allo svolgimento delle nostre funzioni, nell’offrire questa disponibilità abbiamo ritenuto opportuno fare presente la necessità dell’associazione nella disposizione di alcune caratteristiche sussistenti nella struttura ora a nostra disposizione, abbiamo chiesto la predisposizione di una destinazione d’uso uguale a quella in nostro possesso, la localizzazione di una struttura non nell’estrema periferia ma nelle vicinanze del centro abitato, dato che una dislocazione troppo distante renderebbe difficoltoso a molti credenti il raggiungimento del luogo.

Le nostre porte e i nostri dirigenti rimangono sempre aperti e a disposizione per un dialogo, anche alla presenza dei giornalisti o della cittadinanza, che di certo non verrà mai interrotto da noi.

Ci pare contraddittorio che l’amministrazione ora venga fuori dicendo che cerca il solo rispetto delle leggi, in quanto la discriminazione di questa amministrazione è palese, basti vedere l’ultima dichiarazione del sindaco nella quale fa presente che non si lascerà nulla di intentato nell’espletamento del programma elettorale che prevede esplicitamente la chiusura dei due centri islamici presenti sul territorio sassolese, questo è esplicitamente vietato nella nostra Costituzione, così come ancora la costituzione tutela le professioni religiose ed impone il rispetto di queste.

Nessuno nega che all’interno del centro, cosi come all’interno di tanti edifici a Sassuolo, vi siano stati abusi edilizi, ma puntualmente abbiamo cercato di sanare questi. Nel 2003 grazie ad una legge emanata dall’attuale governo, abbiamo avuto l’opportunità di chiedere una destinazione consona alle attività del centro e cosi ci siamo impegnati a cambiare questa, previo il pagamento di decine di migliaia di euro.

Avevamo intenzione di sanare anche il soppalco che ci è stato contestato, si aspettava solo il rilascio della risposta del condono e poi i nostri tecnici si sarebbero mossi al fine di sanare l’opera suddetta. Non si è avuto il tempo di fare ciò, visto che abbiamo ricevuto l’ordinanza che ci imponeva di ripristinare i luoghi allo stato del condono e così è stata puntualmente eseguita.

Per quanto riguarda il sostentamento, ci teniamo a precisare, che il centro islamico di via Cavour si mantiene con le partecipazioni dei fedeli, neanche un centesimo è stato versato o regalato dalle amministrazioni pubbliche.

L’intero costo e il mantenimento dell’immobile, grava giustamente sulle spalle dei singoli soci.

Per quanto attiene ai parcheggi, informiamo la cittadinanza che durante 9 anni di gestione del centro mai nessuna multa è stata eseguita, in via Cavour, nei confronti dei frequentatori del centro. I dirigenti si sono sempre prodigati, nel limite delle loro possibilità, al fine di evitare parcheggi selvaggi e disagi agli abitanti. Si pensi solo al fatto che poco tempo addietro, durante un sopralluogo dei vigili urbani, che si è svolto in concomitanza alla funzione religiosa del venerdì, per constatare la presenza di parcheggi selvaggi la quale, per la cronaca, ha avuto esito negativo, si sono sentiti in obbligo di evitare l’assegnazione di un verbale ad un residente di via Cavour, il quale distrattamente aveva parcheggiato la macchina di fronte alla propria abitazione in divieto di sosta.

Alcune persone rinfacciano all’associazione il fatto di dare compito all’amministrazione circa la localizzazione di nuovi luoghi. Sappiano questi che tanto ci si è prodigati al fine di localizzare nuovi luoghi e iniziarne le trattative ma puntualmente ci si è visti negare l’autorizzazione da questa amministrazione. Onde evitare perdite di tempo e denaro si è pensato di dare compito a quest’ultima circa la localizzazione di luoghi alternativi, ma finora l’unico luogo che si era inizialmente proposto per poi negarlo senza preavviso era di fronte ad una discarica, dove per più di metà anno l’aria è irrespirabile, se questo vi può sembrare rispetto per la nostra religione a voi il giudizio.

Vorremo, inoltre, richiamare la legge, per cui alcuni si ergono, opportunisticamente, ci verrebbe da dire, a Paladini. Si vuole ricordare:

L’Articolo 3, il quale dispone che:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

I credenti null’altro chiedono se non l’applicazione di questo dettato costituzionale, null’altro si chiede se non l’uguaglianza della cittadinanza intera. È compito della repubblica, come si legge nel secondo comma, rimuovere gli ostacoli che di fatto limitano il pieno sviluppo della persona umana, in otto mesi si è limitato questo sviluppo, in otto mesi le nostre sorelle e le nostre mamme si sono viste privare del loro luogo di culto. Luogo per cui sono stati fatti sacrifici, famiglie che si sono negate le vacanza, che si sono negate molti beni, al fine di poter contribuire attivamente nel sostentamento del centro islamico. Chiediamo rispetto per queste famiglie e per questi sacrifici, vedere persone piangere di emozione per la riapertura del proprio centro, ci tocca profondamente il cuore e ci aiuta nel continuare a tutelare e a dare voce ai diritti di questa minoranza.

È inutile ricordare che vi sono situazioni ben peggiori al soppalco, giustamente contestato, nel comune sassolese e anche nelle immediate vicinanze del centro islamico, ma mai abbiamo visto ne sentito sulle varie testate giornalistiche anche di un accenno di sopralluogo.

Un ultimo riferimento vorremo dedicarlo all’esternazione del vicesindaco:

Sassuolo non vuole moschee, non vuole chi cerca di sviare le regole: noi pretendiamo, ora e sempre, l’esatto rispetto della legge.

Noi cittadini italiani di Sassuolo lo vogliamo il centro islamico e null’altro vogliamo se non che questa amministrazione inizi a rispettare la legge più bella del mondo che inizi a rispettare, la legge per cui milioni di italiano hanno perso la vita e per cui tutto il mondo ci invidia:

La Costituzione,

che nei suoi Principi fondamentali

cosi dispone:

Articolo 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Articolo 8

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge [cfr. artt. 19, 20].

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.

I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Articolo 19

Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume [cfr. artt.8, 20].

Articolo 20

Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d’una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività [cfr. artt. 8, 19].

All’interno del centro islamico di via Cavour hanno sempre insegnato, l’impegno nel sociale, la cittadinanza attiva, l’aiuto ai più bisognosi. Ci hanno sempre insegnato l’amore e il rispetto nei confronti del prossimo. Ci hanno insegnato i valori e i diritti civili. Per coloro che hanno avuto e continuano ad avere dubbi circa gli insegnamenti del centro, accolgano il nostro invito a partecipare alle attività del centro, al sermone del venerdì, alle attività dei giovani musulmani.

Il centro è sempre stato aperto a tutti, e così abbiamo intenzione di andare avanti, anche verso coloro che ci “odiano” di più o che semplicemente si rallegrano della negazione di alcuni diritti fondamentali dell’uomo,noi accoglieremo tutti sempre e comunque, a braccia aperte.

I Giovani Frequentatori Italiani del Centro islamico di Via Cavour.