Dal dopoguerra ad oggi la nostra comunità ha subito trasformazioni profonde, in particolare legate alla composizione demografica. Viste le notevoli opportunità di lavoro offerte dal distretto ceramico, si sono infatti susseguiti diversi flussi migratori: dopo i primi lavoratori provenienti prevalentemente dalle montagne e dalle pianure vicine, si è passati all’immigrazione dal meridione e dall’estero. In particolare, il recente e massiccio fenomeno dell’immigrazione di stranieri, che ormai superano il 10% della popolazione, ha causato non pochi problemi, soprattutto a causa della scarsa comprensione e dell’importazione di usi e costumi molto differenti. Si calcola che oggi nel distretto ceramico vivano persone provenienti da oltre 50 nazioni e siano rappresentati tutti i continenti: è anche troppo facile immaginare il nostro territorio come una nuova Babilonia, in cui risulta quasi impossibile capirsi e ancor più comunicare.

Se però consideriamo il fatto che la maggioranza degli immigrati si è mossa da sempre per un motivo giustissimo e condivisibile, e cioè la ricerca di un lavoro dignitoso, con la possibilità di poter vivere adeguatamente e ancor di più l’opportunità di poter istruire i propri figli ed offrire loro un futuro probabilmente negato nel paese di origine, non possiamo che dispiacerci nel percepire l’isolamento e la diffidenza che li circonda, per non parlare della scarsità di comunicazione e di relazioni sociali tra la popolazione autoctona e le altre etnie.

Al contrario, noi riteniamo che sia fondamentale fare tutti gli sforzi possibili per cercare di avviare un dialogo attivo e positivo tra tutte le popolazioni e confessioni religiose presenti sul territorio. In questo già la scuola ha un ruolo fondamentale, ma tuttavia lascia scoperta una fascia di età altamente problematica, quella dai 16 anni in poi, percepita come il momento di formazione dei giovani adulti. È proprio a loro che ci rivolgiamo, lanciando un’iniziativa che contribuisca a creare un’atmosfera di festa per andare al di là delle evidenti tensioni presenti sul territorio, e che proponga come arma efficace per la costruzione di una società coesa la comunicazione tra tutti coloro che sono presenti oggi sul nostro territorio: perché tutti possano scambiare messaggi vincenti, appunto.

A questo scopo abbiamo organizzato col Patrocinio del Comune un’iniziativa che si svolgerà il 5 e 6 Giugno presso il Parcallegro in via Valle d’Aosta incrocio con Via Toscana a Sassuolo.

Questo è il programma:

SABATO 05/06/2010

Dalle ore 18,00 alle 23,00: concerto di gruppi di varia provenienza: “il mondo in musica e parole”. Hanno assicurato la loro presenza: “Al Afaq” “Rapper Benna” “Unità distruZione del suono” i gruppi saranno intervallati da interventi delle associazioni che aderiscono.

DOMENICA 06/06/2010

Inizio ore 16,00: “Esperienze dal mondo raccontate dai protagonisti”: gli immigrati si raccontano. Mini corso di pasta colorata e emiliana per adulti e piccini. Sfilata di costumi tradizionali organizzata da GMI (Giovani Musulmani Italiani). Saluto del Sindaco ai partecipanti.

Ore 20,00: Cena “comunitaria” tutti assieme gli organizzatori ed i partecipanti all’iniziativa.

Ore 21,00: Proiezione di filmati sul tema ‘immigrazione’ e diritti negati.

(Il gruppo promotore e AreaEtica, ACIS (Ass.ne Comunità Islamica di Sassuolo), Artemisia, Anpi, CGIL-Sassuolo,CSL-Sassuolo, GMI (Giovani Musulmani d’Italia sez. Sassuolo), Istituto Antonio Gramsci, Terra Pace e Libertà)