La Consulta Ambiente e Territorio del Comune di Carpi, insieme all’assessorato all’Ambiente dell’ente locale e in collaborazione con Legambiente Terre d’argine e l’associazione Nonsolociripà, ha deciso di concedere un contributo fino ad un massimo di 100 euro a 25 famiglie con bambini sino ai tre anni di età che potranno dimostrare di acquistare e utilizzare pannolini lavabili in sostituzione di quelli usa e getta. Basterà consegnare alla segreteria della Consulta, presso il Municipio di Carpi, la domanda indirizzata a Legambiente Terre d’argine, gli scontrini comprovanti l’acquisto dei pannolini lavabili e una dichiarazione del titolare del negozio dove sono stati acquistati, oltre al certificato di nascita del bambino. Potranno presentare la domanda di contributo anche i genitori in attesa di un figlio.

Nei suoi primi tre anni di vita, ogni bambino viene cambiato circa seimila volte. Per produrre altrettanti pannolini usa e getta si abbattono venti alberi di grandi dimensioni, che alla fine si trasformano in una tonnellata di rifiuti in differenziabili. Il costo dello smaltimento di questa tonnellata di rifiuti (prodotta da un solo bambino) è di circa 200 euro. “Considerando che i bambini nati e residenti a Carpi nel 2009 – spiegano gli organizzatori dell’iniziativa – sono stati 633, entro il 2011 raggiungeremo i 3,8 milioni di pannolini gettati in soli tre anni, ossia 650 tonnellate di rifiuti non riciclabili, che costituiscono circa il 10% di tutti i rifiuti urbani: questi necessitano di 500 anni per decomporsi o vanno a produrre emissioni tossiche negli inceneritori e costano circa 200 euro a tonnellata per raccolta e smaltimento. Dal punto di vista di un’educazione ambientale a più ampio spettro, la buona pratica del pannolino di stoffa promuove la cultura del riuso e porta a una maggior consapevolezza verso le tematiche ambientali”.

“I rifiuti che costa meno smaltire sono quelli che non si producono, – afferma Mario Poltronieri, Presidente della Consulta Ambiente e Territorio del Comune – e per questo la Consulta ha deciso di finanziare il Progetto pannolini lavabili presentato da Legambiente Terre d’argine”.

“I pannolini usa e getta – spiega invece Chiara Chittoni dell’associazione Nonsolociripà – contengono varie sostanze sintetiche e composti chimici superassorbenti (come l’inquinante TBT e il discusso sodium polyacrilate che disidrata la pelle e la rende facilmente irritabile) e uno strato di plastica che li rende impermeabili. Con i pannolini lavabili, invece, la pelle del bambino è a contatto con tessuti assorbenti e lo strato impermeabile garantisce la traspirazione, evitando il surriscaldamento delle parti intime. Inoltre, eliminando l’innaturale sensazione di asciutto, i lavabili non ritardano l’abbandono del pannolino e il passaggio al vasino”.

“I circa seimila pannolini che vengono usati nei primi tre anni di vita dei nostri bimbi – conclude infine l’assessore all’Ambiente del Comune Simone Tosi, padre di un bimbo di tre anni e di una bimba di poche settimane – ci fanno spendere dai 1500 ai 2000 euro in usa e getta. Con i lavabili invece la spesa varia dai 150 agli 800 euro a seconda del modello scelto. E questi si possono riutilizzare in caso di un nuovo fiocco rosa o azzurro”.