Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 3 giugno sono stati corretti e rettificati errori materiali di trascrizione in alcuni elaborati tecnici inerenti la Variante 20 al Prg, già approvata il 6 maggio scorso dal civico consesso. Su questo tema era stata presentata anche un’interrogazione dal capogruppo PdL Roberto Andreoli: Andreoli ha ricordato come la delibera in oggetto riguardasse un’area di 25mila metri quadri di terreno agricolo con vincolo ad area per attrezzature generali di interesse pubblico a favore di Tred Carpi e come questa delibera non riportasse gli elaborati con le tavole riportanti le variazioni in oggetto: ma soprattutto ha criticato il fatto che le date di protocollo delle risposte fornite da Ausl e Arpa fossero errate e addirittura posticipate rispetto alla data in cui il Consiglio ha discusso le delibera in oggetto.“Per tutti questi motivi, che mettono in dubbio la credibilità dell’atto, chiediamo copia conforme dei pareri di Ausl, Arpa, Provincia, copia degli elaborati e una spiegazione sulle date posteriori a quella di discussione della delibera”.

L’assessore all’Urbanistica Simone Tosi ha replicato al capogruppo del PdL che i documenti avrebbero dovuto essere già in possesso dell’interrogante, e che “le date degli allegati non sono sbagliate: gli errori sono negli elenchi che richiamano questi e sono quindi meri errori di battitura, che potevano essere corretti già la sera stessa della discussione della delibera”. Andreoli ha allora criticato l’affermazione dell’assessore di aver seguito in questo iter la Legge regionale 20 del 2000. “Questa consente ai Comuni di fare Varianti solo nei primi cinque anni di validità del Prg attuale, visto che è stata approvata dalla Regione tre mesi prima del Piano Regolatore del 2000. Avremmo dovuto dunque comportarci diversamente per non esser fuori legge e si poteva addirittura attendere dopo la morte dell’architetto Fortelli, che ha creato l’impianto del Prg attuale, per adeguare questo strumento alla Legge regionale”. Tosi ha controreplicato che “non ci sono atti postdatati nella Variante e questo lo ha notato definitivamente anche Andreoli, e che il Prg del 2000 è stato validato nei tempi e nei modi idonei, altrimenti Provincia e Regione avrebbero perlomeno sollevato qualche dubbio di legittimità, visto che abbiamo approvato 22 Varianti, 20 delle quali adottate. Si vuole costruire una tempesta in un bicchiere d’acqua, Andreoli sbaglia, o prova a costruire un nuovo scoop inesistente; infatti la stessa Legge 20 prevede che dalla sua entrata in vigore, marzo 2000, sia possibile adottare il Prg nei sei mesi successivi. Il Piano è stato adottato nel luglio del 2000, quindi nei tempi consentiti”.

L’architetto Attilio Palladino ha ricordato poi come il Prg sia stato approvato dalla Provincia in ossequio al Ptcp ed esista una pagina del sito Internet della Regione che spiega come applicare la Legge regionale 20 anche per le Varianti al Prg. Tosi ha chiosato ricordando come il Piano Fortelli fosse fondamentalmente concluso al momento della scomparsa dell’architetto omonimo, avvenuta dopo dieci anni di discussione, “e giustamente questa tragedia non ha impedito di adottare il nuovo Piano Regolatore”. Argio Alboresi (capogruppo Lega nord Padania) si è detto poco tranquillo dopo avere sentito le risposte dell’assessore: “non è tutto vero quello che dice Tosi” ha concluso, e quindi l’assessore è tornato a intervenire per dire che l’amministrazione tornerà in Commissione consiliare a spiegare la questione e a dimostrare la giustezza del suo comportamento. Roberto Benatti (PdL) si è poi chiesto chi abbia avuto il buon senso di autorizzare questa attività altamente inquinante in mezzo alla campagna, che è meglio insediare altrove: “ma si tratta di pareri di enti vicini alla pubblica amministrazione: che l’assessore dica piuttosto che vuole sottoporre questo quesito tecnico alla Regione piuttosto che alla Commissione presieduta da Paolo Zironi…”. Maria Viola Baisi (Pd) ha definito dal canto suo “inconsistenti” le opposizioni, criticando il fatto che non abbiano sollevato il problema a suo tempo, mentre il collega di gruppo Paolo Zironi si è detto invece disponibile ad approfondire il tema in Commissione e come già in occasione della Variante approvata il 6 maggio fossero state inserite modifiche nel progetto a maggiore tutela ambientale dell’area interessata. Roberto Andreoli infine in sede di dichiarazione di voto ha detto che il dubbio su questa vicenda rimane grande “ed è stata fiducia malriposta, non voglio esser preso per il naso. Ribadisco che l’errore più grande l’ha compiuto il dirigente che ha firmato la delibera”.

La correzione è stata approvata dal Pd, contrari gli altri gruppi presenti in aula.