Il Senato Accademico dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia interviene ufficialmente sulla protesta dei ricercatori universitari con significative aperture rispetto alle loro rivendicazioni. Appello del Rettore perché sia garantita agli studenti ed alle loro famiglie certezza riguardo l’offerta formativa per l’Anno Accademico 2010/2011.

Senato del 15/06/1010

PROVVEDIMENTI PER IL PERSONALE RICERCATORE: PRIMI ORIENTAMENTI PER LA NOMINA IN RUOLO DI PERSONALE IN POSSESSO DELL’IDONEITA’ NAZIONALE – RAPPRESENTATIVITA’ NEGLI ORGANI COLLEGIALI

Il Rettore rammenta che non è ancora stata attuata e definita la disciplina delle nuove procedure di reclutamento finalizzate al conseguimento dell’idoneità nazionale di cui alla L. 230/2005 e al D.lgs 164/2006. Inoltre, il DDL 1905 il cui iter parlamentare al Senato dovrebbe iniziare a breve disciplina agli articoli 14 e 15 sia l’idoneità scientifica nazionale sia le chiamate delle singole Università in base a procedure di valutazione. L’art. 15 in particolare prevede inoltre la possibilità da parte della Università di chiamate dirette.

Il Rettore precisa che, una volta approvato il quadro normativo nazionale di riferimento, occorrerà procedere alla definizione di linee guida per disciplinare le procedure di chiamata del personale idoneato.

Alla luce di quanto definito dal CUN, occorre in particolare provvedere a definire quali saranno le priorità delle singole Facoltà e dell’Ateneo nel suo complesso a proposito della chiamata diretta nei ruoli di prof. associato della istituenda figura del ricercatore a tempo determinato, tenendo conto inoltre della necessità di salvaguardare il percorso di crescita professionale dei ricercatori in ruolo. In questo contesto va, senza dubbio data rilevanza alla qualifica di Professore aggregato, prevista dalla legge 230/95 per quei ricercatori che svolgono attività didattica.

Considerato il ruolo rilevante svolto in questi anni dai ricercatori per la sostenibilità dell’offerta formativa dell’Ateneo, il Rettore propone al Senato di stabilire, fin da ora, tra i requisiti di cui tener conto sia per le chiamate dirette che per le procedure di valutazione volte alla immissione nel ruolo di professore associato lo svolgimento dell’attività didattica nei corsi di laurea e di laurea magistrale da parte dei ricercatori di ruolo dell’Ateneo.

Il Rettore, inoltre, fa presente che la Commissione istruttoria istituita per proporre la revisione dello Statuto ha espresso l’orientamento che tutti i ricercatori facciano parte dei Consigli di Facoltà (e non solo in misura percentuale, come attualmente stabilito dall’articolo 17 “Il Consiglio di Facoltà è composto dai professori di ruolo e fuori ruolo della Facoltà, da una rappresentanza dei ricercatori universitari e assistenti di ruolo della Facoltà in numero pari al 50% dei professori di ruolo, da una rappresentanza degli studenti iscritti in numero pari al 15% dei professori di ruolo.”) e che parimenti spetti a tutti l’elettorato attivo in sede di elezioni del Rettore.

La Commissione ha altresì riconosciuto il ruolo essenziale svolto dalla stragrande maggioranza dei ricercatori all’interno dell’Ateneo e il loro disagio, acuito dal blocco stipendiale pluriennale stabilito dall’art. 9 del decreto legge 78/2010, ritenendo tale situazione motivo di preoccupazione per tutto l’Ateneo.

Il Rettore invita il Senato ad esprimersi in merito.

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO ALL’UNANIMITA’

“Dopo un ampio ed articolato dibattito, il Senato Accademico, valutate le proposte del Rettore, ribadisce con forza il ruolo cruciale dell’Università pubblica, come sede principale della ricerca scientifica, dell’elaborazione e della trasmissione dei saperi, per lo sviluppo e la crescita della nazione, soprattutto in un periodo di profonda crisi economica. Per conseguire tali finalità, riconosce la necessità di avvalersi di docenti e ricercatori motivati e di elevata professionalità. Pertanto, ritiene urgente definire procedure che valorizzino il merito scientifico e affrontino con la dovuta lungimiranza il problema della gestione delle risorse umane, dal loro iniziale ingresso sino all’inserimento nei differenti ruoli, secondo una prospettiva di razionale sviluppo delle carriere.

In questo contesto, per quanto riguarda il previsto riordino della disciplina concernente il reclutamento dei professori e ricercatori universitari, il Senato fa proprie le sollecitazioni espresse a più riprese dalla CRUI in favore di un nuovo piano di reclutamento nazionale con tempi e ritmi certi, fondato su criteri meritocratici, che dia risposta alle necessità crescenti di rinnovamento generazionale. Tale piano, che dovrà essere sostenuto da un idoneo finanziamento ministeriale, si rende necessario sia per far fronte alle numerose uscite dal ruolo che sguarniranno rapidamente gli atenei delle competenze scientifiche e didattiche indispensabili, sia per riconoscere e valorizzare gli oggettivi apporti dell’attuale personale ricercatore a tempo indeterminato. Questo intervento dovrà consentire l’immissione ogni anno, all’interno di un sistema di reclutamento e di ordinamento tra le fasce finalmente stabilizzato nelle norme di riferimento, di non meno di 2000 abilitati alla posizione di professore associato, secondo le esigenze e la programmazione di ciascun ateneo.

Il Senato riconosce altresì il ruolo essenziale svolto dai ricercatori all’interno dell’Ateneo sia per la ricerca, sia per la didattica a loro affidata, spesso oltre i loro doveri istituzionali, come contributo imprescindibile al mantenimento di un’offerta formativa coerente e qualificata.

Pertanto, il Senato Accademico considera essenziali:

1) la piena legittimazione della funzione docente svolta dai ricercatori superando le perduranti anomalie dovute alla mancata definizione del loro stato giuridico;

2) le correzioni delle previsioni normative attualmente in discussione presso il Parlamento volte a prevedere la chiamata diretta nei ruoli di professore associato anche per i ricercatori a tempo indeterminato che abbiano conseguito l’idoneità nazionale.

In questo contesto, il Senato si impegna sin d’ora a valutare tra i requisiti di cui tener conto sia per le chiamate dirette che per le procedure di valutazione volte alla immissione nel ruolo di professore associato lo svolgimento dell’attività didattica nei corsi di laurea e di laurea magistrale da parte dei ricercatori di ruolo.

Il Senato, inoltre, fa proprio l’orientamento che tutti i ricercatori facciano parte dei Consigli di Facoltà e che parimenti spetti a tutti l’elettorato attivo in sede di elezioni del Rettore, invitando l’apposita Commissione a proporre adeguate modifiche di Statuto.

Il Senato, infine, dà mandato al Rettore di indirizzare la presente delibera al Ministro dell’Università e di manifestare pubblicamente i contenuti della delibera stessa nelle forme e nelle modalità che riterrà più opportune ed efficaci”.

Il Rettore esprime un apprezzamento per la decisione del Senato Accademico di accogliere le richieste dei ricercatori e nello stesso tempo guarda con fiducia al prossimo Anno Accademico ed alla possibilità di poter garantire il pieno rispetto dell’offerta formativa programmata per dare certezze agli studenti ed alle loro famiglie.

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“Oltre che alle legittime preoccupazioni dei ricercatori, di tutto il corpo docente e di tutto il personale tecnico-amministrativo – dice il Rettore prof. Aldo Tomasi – il mio pensiero in questo momento è rivolto anche agli studenti ed alle loro famiglie che dovranno decidere nei prossimi giorni a quale corso di laurea iscrivere i figli. L’obiettivo dell’Ateneo è di poter rispettare l’attivazione di tutti i corsi di laurea e laurea magistrale. In qualità di Rettore sono, infatti, dell’opinione che UNIMORE, sopratutto in questo periodo di generale difficoltà, non possa adottare orientamenti e decisioni poco chiari e trasparenti nei confronti di chi desidera scegliere l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia”.

Con questo preciso proposito il Rettore ha invitato in questi giorni i Presidi a raccogliere pertanto dai ricercatori, coinvolti in attività di insegnamento, la loro disponibilità ad accettare il compito didattico loro proposto.

“Ritengo – conclude il Rettore prof. Aldo Tomasi – che in un momento di eccezionali e straordinarie misure che penalizzano tutto il sistema universitario e della ricerca nazionale, sia necessario procedere tutti uniti e solidali. UNIMORE saprà riconoscere lo sforzo che i ricercatori vengono chiamati a sostenere. Il futuro, pur nella grande incertezza, lascia intravedere spazi di sviluppo personale e di carriera possibili per tutti, anche tenendo conto del massiccio turnover al quale assisteremo nei prossimi anni”.