Non è un volto nuovo ma piuttosto un gradito ritorno quello di Davide Trotta, trequarti ala classe 1992, che, dopo le giovanili nel Modena Rugby, l’anno scorso ha fatto un’esperienza in Accademia a Parma e ha giocato nelle fila del Noceto Rugby. Davide è uno dei gioielli del Donelli Rugby Modena, mentre parla nei suoi occhi si legge la passione che lo accompagna da quando era un ragazzino. Il più giovane della rosa biancoverde è appena rientrato da uno stage con la nazionale under 20: “E’ stata una settimana molto intensa, con due allenamenti al giorno fatti con grande voglia e qualità, abbiamo giocato contro squadre importanti di serie B, come il Rugby Tarvisium e Rugby Paese, è un’esperienza formativa che mi ha lasciato davvero tanto sia a livello emotivo che formativo”.

Trotta, emozionato come è giusto lo sia un ragazzo della sua età che si trova davanti ad una serie A ha cominciato piuttosto tardi la sua carriera: “Ho iniziato a giocare a rugby proprio qui a Modena quando avevo quattordici anni, sono poi iniziate le selezioni zonali e da li l’iter delle nazionali giovanili. Dopo tre anni – continua Davide – sono entrato all’accademia a Parma e li le cose sono cambiate, l’impegno è aumentato, la voglia di arrivare a grandi livelli anche”.

Quest’anno Trotta fa parte dei 32 uomini a disposizione di Shaun Huygen, naturale chiedergli quale sia il rapporto con i veterani ed i ragazzi più giovani: “Eccezionale, mi danno consigli importanti e si sta creando un gruppo importante, questo penso sia alla base di ogni squadra che si rispetti. Mi diverto e do tutto me stesso quando mi alleno e spero di togliermi qualche soddisfazione”.

Mentre parla Trotta coach Huygen lo ascolta mentre prepara alcuni filmati per la squadra: “Con l’allenatore ho un buon rapporto, sento che crede in me e questo è molto importante, sia per un giovane come me che per un giocatore esperto”.

Diciotto anni significano rugby, ma anche studio, non deve essere facile conciliare entrambe le cose: “Questa è una domanda particolare – sorride Davide -, ma a parte gli scherzi penso si possa tranquillamente studiare e giocare, allenandosi tre o quattro ore al giorno, è una questione di voglia ed organizzazione”.