Umberto Franciosi, segretario provinciale sindacato agroindustria Flai/Cgil Modena, manifesta la propria preoccupazione sul futuro di Inalca- JBS.

“Esprimo forte preoccupazione per il persistente e forte scontro tra i soci brasiliani e italiani di Inalca- JBS. Uno scontro che non lascia presagire nulla di positivo sul futuro di questa impresa e per i suoi 900 dipendenti diretti, a cui vanno sommati anche oltre 700 lavoratori di imprese terze (cooperative appaltatrici), suddivisi nei tra stabilimenti italiani di Modena, Lodi e Rieti.

Nel solo sito produttivo di Modena trovano occupazione oltre 1.000 dipendenti, di cui 600 dipendenti diretti Inalca e 400 addetti di cooperative appaltatrici, quindi un impatto occupazionale di non poco conto per tutta la nostra provincia a cui bisogna aggiungere gli effetti su tutta la filiera, come ad esempio gli allevamenti.

Alla Flai/Cgil di Modena non bastano le rassicurazioni di Cremonini, almeno quelle poche che sono comparse sui giornali perché, nonostante continui solleciti di richieste d’incontro, con questa impresa è impossibile avere informazioni sull’andamento economico, su investimenti e sviluppo industriale.

Non ci bastano quelle rassicurazioni perché le accuse che questi soci si muovono l’uno contro l’altro, sono estremamente pesanti e pregiudicano seriamente le prospettive di questa alleanza “strategica”, così come è stata definita la costituzione di Inalca-JBS alla fine del 2007.

Ciò che è veramente paradossale, in questo pesante conflitto tra i colossi della macellazione mondiale, è che le “coltellate” giudiziarie che si scambiano fra loro trovano motivazione nei conti economici del 2010 che, sempre da quanto leggiamo sui giornali, vanno straordinariamente bene! Una notizia che ha sorpreso anche la Flai/Cgil di Modena perché, durante le fasi delle trattative per il rinnovo del contratto aziendale, ci fu presentato un quadro diametralmente opposto.

Non voglio entrare nel merito delle vicende giudiziarie tra i soci, ma una cosa vorrei comunicare a loro: entrambi avete bisogno l’uno dell’altro per competere globalmente e per integrare le diverse specializzazioni e punti di forza che avete. Il conflitto permanente che si è instaurato fra voi non fa bene a questa impresa e crea preoccupazione fra i lavoratori.

Adesso basta! Cercate di trovare una soluzione che possa essere coerente con la “Responsabilità Sociale” che dichiarate di avere, impiegando la massima trasparenza fra voi, ma anche con chi rappresenta i lavoratori”.

(Umberto Franciosi, segretario provinciale sindacato agroindustria Flai/Cgil Modena)