Un ordine del giorno firmato da Luca Lamma (PdL) e Argio Alboresi (capogruppo della Lega nord) è stato presentato nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 16 settembre scorso. Il documento chiedeva di impegnare la Giunta a valutare la modalità migliore per ricordare pubblicamente le vittime locali di fatti criminali avvenuti dopo la Liberazione anche nel nostro territorio. “Il Parlamento italiano ha istituito il 10 febbraio come Giorno del ricordo per le vittime delle foibe ma oltre a questi episodi sono rimasti nel più assoluto silenzio molteplici fatti criminali avvenuti dopo il 25 aprile anche nel territorio emiliano. Anche nella zona di Carpi sono avvenuti – si legge nella parte finale dell’odg – fatti che nulla hanno a che vedere con la lotta di liberazione condotta assieme agli alleati dai partigiani per riportare in Italia la libertà; è opportuno ricordare chiunque sia morto a causa della ferocia di qualsiasi regime politico, soprattutto per insegnare a chi verrà dopo che fatti del genere non devono accadere mai più”. Il capogruppo del Pd Davide Dalle Ave ha subito presentato un proprio testo che proponeva quattro emendamenti al testo di Lamma e Alboresi (ricordando le violenze commesse dal fascismo nelle terre istriano-fiumano-dalmate, sottolineando come siano ancora sconosciuti i responsabili di efferati crimini nazifascisti, a partire da quella del Poligono di Cibeno, e ribadendo infine la impossibile equiparazione tra chi ha combattuto per la libertà e chi per la dittatura sotto le insegne Salò). L’ordine del giorno del capogruppo Pd “redatto – ha detto Dalle Ave – perché mi sembra che il documento di Lamma-Alboresi sia confuso” riprendeva infine la parte finale del documento degli esponenti del centro-destra, invitando anch’esso la Giunta a valutare la modalità migliore per ricordare pubblicamente le vittime locali, “proseguendo il suo impegno per la memoria sia direttamente che insieme ad altri soggetti come la Fondazione Fossoli”. Il dibattito su questo tema è stato ampio e si è allargato anche al di là dell’argomento all’ordine del giorno.

Cristian Rostovi (PdL) ha inaugurato gli interventi criticando le modifiche apportate da Dalle Ave, e affermando che il documento presentato da Lamma e Alboresi era stato votato da diversi Consigli comunali dell’area nord della provincia. “Si tratta di un odg neutro che vuole solo ricordare i morti, diciamo no alle polemiche inutili”. “Si tratta di modifiche che intendono riaprire una discussione che intendiamo chiudere. All’epoca – ha concluso Alboresi – che riceveva la cartolina della leva doveva presentarsi alla Rsi, altrimenti si doveva scappare in montagna…”. Lorenzo Paluan (Carpi a 5 stelle-Rc) ha invece preso la parola per stigmatizzare anch’esso la poca chiarezza dell’odg in discussione, “anche in merito alle differenze che ci sono state tra chi si schierò pro o contro il fascismo…”. Gianni Bassoli (Pd) ha letto un proprio intervento ricordando di non poter essere oggettivo nel giudizio a causa del dolore arrecato alla sua famiglia dai nazifascismi, ma ribadendo dal canto suo che non si possono parificare le ragioni di chi stava con i partigiani e di chi stava con Salò e i nazisti. “Il 25 aprile deve rimanere la Festa della liberazione dal fascismo e ricordo quanto ha detto proprio pochi mesi fa Berlusconi ad Onna”. Intervenuti nel dibattito anche i consiglieri Maddalena Zanni e Marco Bagnoli (Pd) e Antonio Russo (PdL) mentre Giliola Pivetti (capogruppo di Alleanza per Carpi) ha esordito ricordando come sia necessario fare chiarezza sui delitti commessi dai partigiani, avvenuti per motivi ideologici ma spesso anche per motivi di carattere individuale. “Questi ci sono stati e ci vorrebbero meno timidezze nel dirlo. Si faccia dunque una ricerca storica condivisa, magari commissionandola alla Fondazione Fossoli, sulla Carpi del dopoguerra”.

Claudio Cavazzuti (Pd) ha ricordato che già Ermanno Gorrieri nel suo libro sulla Repubblica di Montefiorino aveva citato quanto avvenuto nel dopoguerra nelle nostre zone e ha ricordato il nome di Don Francesco Venturelli, a cui la città ha dedicato un piazzale. “Dobbiamo sapere guardare alla storia e al ricordo senza cadere nel tranello delle contrapposizioni tra diverse bandiere e dei retropensieri e con la massima obiettività possibile”. Euro Cattini (Lega nord) ha brevemente rammentato che è meglio lasciar perdere le polemiche quando si parla di questo periodo storico “visto che nella mia famiglia ad esempio ci si sparava tra fratelli su fronti opposti” mentre Luca Lamma ha chiesto allora quale potrebbe essere la modalità migliore per ricordare le vittime del dopoguerra a Carpi. “Il 25 aprile non dev’essere una festa di parte – ha detto – ma mentre dei fratelli Cervi sappiamo tutto dei fratelli Govoni nessuno conosce nulla, e stiamo parlando anche qui di sette fratelli uccisi, dopo la Liberazione, nel ferrarese. Con la discussione che stiamo facendo in questa aula siamo tornati indietro di 20 o 30 anni, nel mio documento non c’erano secondi fini, ma anzi una finalità costruttiva. Sono leggermente deluso”. E dopo che Roberto Benatti (PdL) ha spiegato che il suo gruppo sarebbe stato disposto a votare solo i tre capoversi finali dell’ordine del giorno del Pd di rimando Davide Dalle Ave ha chiesto allora di ritirare tutti e due i documenti presentati per redigerne uno comune, dopo un’apposita discussione da compiersi in una riunione della Conferenza dei capigruppo consiliari.

Si è andati al voto. L’odg presentato da Lamma e Alboresi (in pratica ridotto al dispositivo finale) ha avuto i consensi di PdL, Lega nord e Apc e il suffragio contrario di Pd e Lorenzo Paluan mentre quello di Dalle Ave (in pratica il documento originale, ma emendato e con la modifica della frase “è opportuno ricordare chiunque sia morto a causa della ferocia di qualsiasi regime politico” in “è opportuno ricordare chiunque sia morto a causa della ferocia di qualsiasi regime totalitario”) ha ottenuto il voto del gruppo Pd, il no di Paluan, PdL, Lega nord e l’astensione di ApC.

In apertura di seduta il Consiglio comunale di Carpi aveva poi proceduto alla sostituzione di un componente della Commissione elettorale comunale (a causa delle dimissioni di Stefania Gasparini). 15 voti ha ottenuto Marco Bagnoli (Pd), 6 Giorgio Verrini, con una scheda nulla e cinque bianche su 27 votanti. Membro supplente è stata subito dopo eletta con 16 voti Francesca Cocozza (Pd, ma 7 suffragi ha ottenuto Verrini, 3 Stefano Gavioli, una scheda è risultata nulla).

E’stato poi nominato un membro di maggioranza nel Consiglio dell’Unione delle Terre d’argine in rappresentanza di Carpi, sempre a seguito delle dimissioni di Gasparini. 16 voti ha ottenuto all’interno del gruppo Pd (l’unico che poteva esprimersi in questo caso) Maria Grazia Lugli.