Virtus Pallacanestro Bologna sostiene Boga Basket, prima squadra di basket italiana composta da atleti gay. La decisione di sostenere Boga Basket parte dalla convinzione di Virtus che lo sport sia un mezzo straordinario per promuovere i processi di integrazione necessari allo sviluppo di una comunità.

Virtus metterà a disposizione la sua Casa al Cierrebi Club, per gli allenamenti. E a giugno, Virtus collaborerà con Boga Basket all’organizzazione di un torneo internazionale, sulla scia dei Gay Games, mettendo a disposizione il proprio know-how per un evento volto a promuovere la diffusione di una cultura autenticamente rivolta al superamento di ogni barriera.

Questa iniziativa rappresenta, per Virtus, una nuova e ulteriore tappa nel percorso di comunicazione intrapreso attraverso campagne promozionali ed eventi (la vita è bella non giocatevela – campagna contro droga e alcool; divisi dalla maglia, uniti nel basket – campagna contro la violenza, per la sicurezza negli impianti sportivi; basket for life – evento per insegnare ai giovani i valori della cultura sportiva e della vita).

“Ho sempre creduto – afferma Claudio Sabatini – nella funzione sociale dello sport, e in particolare del basket. Nell’ambito del progetto “Virtus For All”, che vede la società impegnata a collaborare con associazioni ONLUS per sostenere iniziative di carattere sociale, è nata l’idea di supportare fattivamente Boga Basket. Credo che ognuno di noi, come singolo, debba contribuire a rimuovere quegli “ostacoli invisibili” che la società impone in maniera più o meno tacita al superamento delle discriminazioni. Virtus, che rappresenta una comunità di persone, ancor prima che una società sportiva, ha il dovere di supportare con i fatti i valori che costituiscono il fondamento di questa comunità. Per questo abbiamo aderito e crediamo a questo progetto, coinvolgendo anche un testimonial d’eccezione come Alessandro Cecchi Paone”

“Non vogliamo essere per forza una squadra gay per ghettizzarci – ribadisce Diego Dolcini, in rappresentanza di Boga Basket – ma per dimostrare che possiamo essere fautori di un abbattimento di una barriera sociale che purtroppo esiste. Non è una trovata pubblicitaria, come si potrebbe pensare; si tratta invece di avere il coraggio di condividere qualcosa che molti danno per scontato (l’essere gay). E’ una condizione che in Italia e nel Mondo non è ancora del tutto accettata, e ci piacerebbe che soprattutto nello sport fosse più facile per tutti accettarsi senza remore, ed essere più liberi di avere il proprio spazio. La Virtus ce ne dà la possibilità.”

IL MESSAGGIO DI DINO MENEGHIN AI RAGAZZI DI BOGA BASKET

Dico la verità: le mie sensazioni sono contrastanti. In un paese normale una squadra di giocatori gay non dovrebbe neanche fare notizia e contemporaneamente sono contento che oggi, anche se non possono essere lì con voi, se ne parli.

Questo incontro testimonia, come se ce ne fosse ancora bisogno, che Claudio Sabatini e la sua Virtus vivono la pallacanestro come attività sociale, come momento di aggregazione e di confronto. Un confronto necessario, a questo punto, affinché quella che può sembrare l’eccezione, divenga con il tempo la normalità.

La pallacanestro da sempre, soprattutto qui in Italia, è uscita sempre arricchita dai confronti, dalle diversità. Pensate solo ai giocatori di colore. Per il basket sono sempre stati un arricchimento, mentre nella vita di tutti giorni, purtroppo, mi piacerebbe poter dire che non ci sono più fenomeni di razzismo, ma non è così.

Ai ragazzi della Boga Basket dico che sono contento che amino il basket e che siano parte del nostro mondo. Considero la costituzione della squadra un deciso passo in avanti verso una società meno ipocrita, più civile e rispettosa dei singoli nell’interesse di tutti.

Dino Meneghin

(Virtus Pallacanestro