La consigliera regionale Silvia Noè (UDC) in un’interrogazione a risposta immediata ha chiesto conto alla Giunta regionale in merito alle “numerose segnalazioni”, riportate nelle scorse settimane dalla stampa, relative a un “oggettivo indebolimento dei servizi” forniti dal presidio ospedaliero S. Anna di Castelnovo ne’ Monti.

L’ospedale – ha sottolineato la consigliera – svolge “un ruolo fondamentale per rispondere ai bisogni di ricovero ed assistenza specialistica della popolazione residente in quest’area della montagna”. La popolazione e le forze sociali e politiche – ha aggiunto – ritengono “deleterio” l’indebolimento del presidio e reclamano una “corretta informazione” sul suo stato attuale e sulle sue prospettive. Noè ha chiesto se le preoccupazioni emerse in seno alla popolazione corrispondano al vero e se la Regione intenda confermare il piano di investimenti, di potenziamento e di innovazione, anche tecnologica, in questo ospedale così come previsto dal PAL sanitario. Per quanto concerne, in particolare, la cardiologia (dipendente dall’Ausl di Reggio Emilia), la consigliera ha poi chiesto se si intendano confermare i due “teorici primariati”, uno dei quali destinato al S. Anna e “senza il quale la cardiologia diverrebbe un servizio ambulatoriale”.

L’assessore alle politiche per la salute, Mario Lusenti, ha precisato che l’ipotesi di un depotenziamento dell’ospedale “non si concilia con i finanziamenti in conto capitale destinati al S.Anna di Castelnovo Monti, per il quale sono in corso i lavori di adeguamento e ammodernamento che si concluderanno nel giugno 2012 e che complessivamente costeranno 10,645 milioni di euro (il 50% a carico dell’Ausl). Oltre a tale investimento l’Azienda ha previsto l’unificazione in un’unica sede di alcuni servizi territoriali per favorire l’integrazione delle cure e la facilità di accesso alla popolazione montana afferente al distretto di Castelnovo Monti. Tale intervento, per un costo di 5 milioni, è stato approvato dall’Assemblea legislativa nel febbraio scorso e troverà attuazione – ha detto l’assessore – solo dopo la formalizzazione da parte del Governo della disponibilità delle risorse già deliberate dal Cipe nel 2008”.

L’assessore Lusenti ha anche riferito, fornendo in dettaglio i dati relativi, che l’ospedale S.Anna, per la situazione geografica e la distanza da altri centri, è dotato di funzioni non presenti in tutti gli ospedali della provincia, con un’offerta superiore ad altri ospedali di area montana anche con bacini di utenza più popolosi e assolve pienamente alla “mission” di riferimento territoriale. Per quanto attiene cardiologia, al S.Anna è attiva una struttura operativa semplice che afferisce alla struttura complessa di Cardiologia di degenza dell’azienda ospedaliera di Reggio-Emilia e risponde ai bisogni locali di ricovero e specialistica ambulatoriale per questa disciplina e svolge una funzione di riferimento provinciale per la riabilitazione cardiologica in particolari dei cardioperati. Per tale struttura non è prevista nessuna modifica all’attività di degenza ospedaliera.

Silvia Noè ha ringraziato per l’articolata risposta. Il dato relativo alla Cardiologia conforterà – ha detto – e auspico che venga garantito un doppio primariato di cui uno di competenza del distretto in questione. Noè ha anche ribadito la necessità che venga fornita “un’informazione più adeguata” sulle scelte della sanità che riguardano la montagna reggiana, dal momento che in più occasioni “le risposte non sono mai pervenute”. Chiedo – ha concluso la consigliera – l’impegno e la disponibilità a promuovere incontri istituzionali di informazione con la popolazione, le forze sociali, politiche ed economiche, perché in passato ciò è avvenuto in forma “riduttiva”.