Una giornata straordinaria. E’ quella che hanno vissuto oggi i ragazzi del Modena Rugby Club e tutti gli appassionati modenesi della palla ovale. Quattro grandi atleti della nazionale italiana, Carlo del Fava, Quentin Ghildenhyus, Tito Tebaldi e Ricarco Bocchino sono stati ospiti del presidente del Modena Rugby Club Almer Berselli e dell’Amministrazione Comunale di Modena presso lo stadio di Collegarola. Insieme a decine e decine di piccoli appassionati hanno dapprima firmato autografi e cartoline e poi si sono suddivisi in quattro gruppi per guidare un allenamento del tutto particolare, accanto agli istruttori modenesi. E’ bastata davvero una scintilla per scatenare un grande entusiasmo: i giovani rugbisti hanno potuto scoprire dalle indicazioni dei loro beniamini i segreti di una mischia, di una touche, di una maul o di un calcio fra i pali: insomma, una lezione di rugby in perfetto stile tenuta dai campioni azzurri. L’evento rientra nelle iniziative che Modena ha riservato alla partita del 27 ottobre prossimo quando l’Italia di Nick Mallet affronterà allo stadio Braglia la nazionale delle Isole Fiji, terzo impegno del Cariparma test match dopo quelli di Firenze e Verona.

Stupiti di tanto entusiasmo primi fra tutti sono stati gli atleti: “E’ bello quando puoi insegnare qualcosa a questi ragazzi o meglio nel mio caso – sorride Tito Tebaldi, mediano di mischia degli Aironi Viadana – insegnare cosa “non fare”. Il nostro è uno sport emergente e che ha bisogno di crescere ancora, momenti come questi sono fondamentali nel percorso che il rugby deve compiere in Italia. Al Braglia affronteremo le Isole Fiji, un incontro difficile ma alla nostra portata: cercheremo di onorare nel modo migliore l’esordio in quello stadio”. Gli fa eco Carlo Del Fava, seconda linea di origine sudafriacana da qualche tempo residente a Formigine: “raramente usciamo dal Flaminio, ma quando lo facciamo l’entusiasmo è sempre enorme, come qui a Modena dove c’è una struttura straordinaria per il rugby. Il movimento italiano sta crescendo a vista d’occhio e a ciò sono valsi sia il Sei Nazioni che la Celtic League, che hanno reso il rugby popolare”.

Ovviamente soddisfatto Almer Berselli, presidente del Donelli Modena Rugby: “Ci sono tanti ragazzi oggi qui che hanno potuto vedere da vicino e conoscere gli atleti della nazionale: è il modo migliore per cementare il loro rapporto con il rugby. Sono convinto che qualcuno di questi tanti ragazzi questa sera potrà addormentarsi con il ricordo di oggi, pensando che un giorno potrà vestire anche lui l’azzurro della nazionale italiana”. E poi tutti di corsa a passarsi il pallone: rigorosamente all’indietro.