Liberi, insieme ad altre forze politiche o movimenti che appoggiano direttamente o indirettamente i due principali Palazzi Modenesi (Piazza Grande e Viale Martiri della Libertà ), forze politiche e movimenti, per intenderci, che hanno dato,ancora una volta, la determinanza politica e numerica per vincere le elezioni amministrative, dai condizionamenti delle “trattative“ o meglio estranei alla “battaglia navale“ per la nomina del C.d.A della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, ci sentiamo legittimati a fare qualche valutazione nel merito, sempre con il massimo rispetto per gli inquilini dei due Palazzi che hanno dovuto “difendere gli interessi originari“, alias “correnti“ di provenienza.

Ovviamente, nel ragionamento,non entrano i componenti del novellato C.d.A. della Fondazione, tutte persone qualificate e stimate.

Qualcosa avevamo detto nel periodo pre-feriale, con invito, ai “pesci in barile“ a praticare la coerenza e pensare alla situazione economica provinciale fortemente in sofferenza, come del resto ripresa nel rapporto sull’economia, negli importanti contributi dei maggiori esponenti del mondo imprenditoriale, pubblicati su un giornale locale il 31 ottobre 2010.

Non siamo noi a scandalizzarci per la presenza del C.d.A: della Fondazione di personale legato alla “politica partitica“, anzi abbiamo sempre sostenuto il “primato“ della politica, elemento importante per una visione ragionata e di indirizzo per la società che evolve.

Crediamo, anche, che a tutto c’ è un limite e nel caso di specie, il limite è rappresentato dalla trascurazione di una parte degli attori, importanti, della società modenese, il segnale è “brutto”, anzi il “fatto“ è negativo.

Non ci scandalizza la presenza nel C.d.A. di un esponente, qualificato, del U.D.C., anzi, da noi, letto come fatto politicamente importante, siamo certi che il tutto è frutto di un chiaro accordo politico, quanto meno sulla strategia di conduzione e sugli obiettivi della Fondazione.

Non dimentichiamo che il “ patrimonio “della Fondazione proviene dalla collettività modenese,spetta quindi ad essa,attraverso equilibrata rappresentanza, la gestione. Per il passato siamo critici sui criteri gestionali-statutari della Fondazione ,comprese le manovre da “ basso impero “ e di alcune spese, che se comprovate dovrebbero lasciare perplessi.

Non ci scandalizza la presenza di un uomo della “ Curia “!

Non ci scandalizzano tre uomini del PD !

Siamo d’accordo sulla presenza dell’Università!

Non possiamo, invece, essere d’accordo e fare finta di niente sulla mancata presenza di un esponente proveniente dalle organizzazioni imprenditoriali!

Una riflessione sul “ fatto “, crediamo sia d’obbligo, visto il “ misfatto” non crediamo che la stessa possa partire dai “ Palazzi “ ma se la cosa partisse da “ via Ganaceto “, se volete con un atto dimostrativo tipo la remissione degli incarichi di Giunta, sarebbe di chiarimento, anche perché Modena sta soffrendo per una ripresa economica lenta e dove il sistema bancario è in ritardo.

Il Titanic sta affondando ed in prima classe si balla e si beve champagne.

Mario Cardone – Direttivo Federazione Partito Socialista Italiano Modena