L’impegno concorde tra l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ed il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Emilia Romagna – Marche, consente di portare a completamento uno dei più importanti complessi storici cittadini.

L’ex carcere Sant’Eufemia vedrà presto tempi migliori con la ristrutturazione della sezione maschile che porterà al completo riuso di tutti gli spazi. Gli immobili, da tempo in disuso, andranno ad ampliare i locali della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo modenese-reggiano.

Dal 1994 sono stati numerosi gli interventi effettuati al complesso Sant’Eufemia e questo ulteriore e definitivo lavoro di recupero all’ultima sezione dell’edificio rilancerà non solo la zona del centro a ridosso del Duomo, ma porterà anche slancio all’economia locale modenese.

Per questa opera, infatti, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ed il Provveditorato Regionale alle opere Pubbliche dell’Emilia Romagna stanziano un ammontare di 5.625.194 euro. In particolare la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena stanzierà 3.000.000,00 di euro, il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Emilia Romagna – Marche 2.532.655,19 di euro e l’Ateneo modenese reggiano 92.538,89 di euro.

Il bando di gara per l’affidamento dei lavori di restauro e consolidamento strutturale, che uscirà prossimamente in Gazzetta Ufficiale, prevede, infatti, una complessa opera di ristrutturazione che terrà impegnati, per oltre due anni, le maestranze coinvolte nei lavori di recupero che comporteranno opere murarie, sostituzione di infissi interni ed esterni, realizzazione e predisposizione di impianti meccanici, elettrici, sistemazioni esterne, tinteggiature e lattonerie.

“L’uscita del bando per il completamento delle opere relative all’ex carcere di Sant’Eufemia – afferma Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Aldo Tomasi- ha la triplice valenza di dare risposte adeguate ad attese diffuse dell’Ateneo, della città e dell’economia locale. La sistemazione definitiva di uno spazio cittadino importante come san eufemia permette di dare stabilità ed ulteriore prestigio alle attività di una facoltà come lettere che in questi anni ha saputo rapidamente meritarsi stima ed apprezzamento dal mondo accademico, scientifico e culturale. In secondo luogo questo recupero rilancia la centralità del riassetto urbanistico cittadino assegnando al centro storico funzioni qualificanti dal punto di vista tanto culturale che di servizi. Da ultimo non va dimenticato che il progetto didattico della facoltà di lettere si muove in coerenza con obiettivi formativi condivisi col sistema economico e le istituzioni locali. Siamo grati alla Fondazione ed al Provveditorato alla Opere Pubbliche per avere compreso con sensibilità la necessità di terminare un’opera tanto fondamentale che giunge in un momento molto particolare per la vita dell’Università ed anche per le difficoltà di cui soffre la stessa economia locale. Questa opera pensiamo può rappresentare un atto di determinazione e fiducia, nonché la volontà, dell’Ateneo, della Fondazione, del Provveditorato alla opere Pubbliche e delle Istituzioni locali che hanno partecipato alla definizione del progetto per riavvicinare l’uscita dalla crisi”.

Dopo aver contribuito in fase iniziale al recupero e al restauro di una prima porzione del comparto Sant’Eufemia – le ex carceri femminili -, con un intervento che ha consegnato nel 1999 alla facoltà di Lettere e Filosofia una sede permanente e definitiva, la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ha voluto dare continuità e completezza al progetto finanziando anche la ristrutturazione delle attigue ex carceri maschili, che erano ancora in attesa di restauro.

“La predisposizione di spazi adeguati per la didattica e la ricerca è uno degli obiettivi che la Fondazione si è prefissata nell’ambito della sua attività nel settore della ricerca scientifica – commenta il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Andrea Landi -. Nel centro storico, è da inquadrare in questo scenario anche il recupero del comparto San Geminiano, destinato a sede della Facoltà di Giurisprudenza dove un’importante azione di riqualificazione del tessuto urbano è stata abbinata a una successiva destinazione ad alto valore sociale, didattico e scientifico. Grazie a questo ulteriore intervento per la Facoltà di Lettere al Sant’Eufemia, il centro storico assume una forte connotazione universitaria, con Economia al Foro Boario, Giurisprudenza al San Geminiano, la Fondazione Marco Biagi. In una prospettiva di più lungo respiro, anche l’Ex Ospedale Sant’Agostino – la cui valorizzazione sta impegnando direttamente la Fondazione, in un percorso partecipato e condiviso con le istituzioni – si caratterizzerà per l’offerta di servizi culturali e formativi strutturati, connessi all’attività universitaria. In una fase di grande difficoltà per l’università italiana la Fondazione conferma quindi il proprio sostegno all’Ateneo, finanziando interventi su strutture universitarie che consentano di aumentare la qualità dei servizi didattici e di ampliare gli spazi per l’attività di ricerca”.

“Nel contesto dell’attività convenzionale relativa all’intervento in questione – afferma il Provveditore del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Emilia Romagna – Marche dott. ing. Vittorio Rapisarda Federico – il ruolo del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche è duplice. In primo luogo il Provveditorato garantisce una cospicua quota parte del finanziamento necessario per la realizzazione dell’opera, assicurando il sostegno economico dello Stato nella politica degli interventi finalizzati all’ istruzione e alla cultura. In secondo luogo, ma non da ultimo in termini d’importanza, il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche è il soggetto istituzionale concretamente preposto alla gestione operativa dell’intervento, forte del bagaglio d’ esperienza derivante dalla storia e dal back ground culturale proprio dell’Amministrazione delle Infrastrutture. Ad esso competono infatti le funzioni di Responsabile Unico del Procedimento, di Direzione dei lavori e di Coordinamento della Sicurezza in fase esecutiva del cantiere. Insomma, un ruolo non secondario, tanto in termini di risorse finanziarie quanto in termini di gestione operativa dei lavori”.

Il progetto interessa una superficie utile complessiva di 1300 mq, di cui 860 mq saranno destinati alle aule e agli spazi didattici con circa 700 posti a sedere complessivi. La tipologia di attività tipica della facoltà di Lettere e Filosofia ha così determinato la suddivisione degli ambienti: aule per la didattica frontale, laboratori linguistici, spazi per l’auto apprendimento, studi e uffici amministrativi.

Nell’ambito del progetto di restauro preme segnalare che, oltre alle notevoli difficoltà nel definire soluzioni architettoniche ed impiantistiche adeguate alle destinazioni d’uso è stato posto in primo piano anche il proposito di intervenire in un edificio di pregio senza però ignorare le esigenze, ormai imprescindibili, di risparmio energetico, definendo soluzioni adatte al contesto storico in cui si andrà ad operare. Il risultato è nel complesso soddisfacente e “pone la prima pietra” per interventi futuri sempre più attenti a questa esigenza.

Il Capitolato Tecnico e la documentazione complementare sono disponibili presso la Direzione Tecnica – Via Università, 4 – 41121 Modena – tel. 059/205.6648-6466, mail: direzionetecnica@pec.unimore.it

Le opere inizieranno presumibilmente nell’estate del 2011 per concludersi nell’autunno del 2013.

Nella foto da sx: il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena prof. Andrea Landi e il Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Aldo Tomasi