“A Modena sono 461 le persone che soffrono di celiachia, un’intolleranza al glutine; di queste 114 hanno un’età compresa tra i 14 i 16 anni. Erano 41 in meno l’anno precedente, quindi i celiaci sono in crescita nella nostra città, anche perché è in aumento il numero di diagnosi accertate in età evolutiva e la sensibilità dei pediatri al riguardo”. Lo ha detto l’assessore alle Politiche sociali del Comune, Francesca Maletti, rispondendo all’interrogazione presentata nella seduta odierna del Consiglio comunale da Stefano Prampolini (Pd). Il consigliere ha ricordato che in Italia i celiaci sono circa 85 mila, ma secondo uno studio americano in quindici anni nella società statunitense il numero di over 60 diventati celiaci è raddoppiato. Inoltre, “secondo gli esperti – ha spiegato Prampolini – lo sviluppo dell’intolleranza al glutine è in forte aumento e tre volte su quattro la patologia viene scoperta in età adulta. La diagnosi può essere fatta attraverso uno screening a carico del paziente, poiché per la celiachia non si applica il decreto sulle malattie rare che consentirebbe la diagnosi gratuita anche ai parenti di primo grado”. Prampolini ha quindi chiesto all’Amministrazione comunale i dati relativi alle persone affette da celiachia e quali azioni di informazione e prevenzione vengano promosse dall’Ausl.

“La celiachia è una malattia riconosciuta da norme dello Stato e della Regione – ha spiegato l’assessore – quindi rientra nei criteri di assistenza. L’unica terapia è dietetica; i celiaci devono cioè adottare un’alimentazione priva di glutine per tutta la vita. La diagnosi si fa in età infantile. Sono 87 i bambini a cui viene servito un pasto senza glutine nelle mense scolastiche modenesi, di cui 75 con certificazione di celiachia. A Modena – ha aggiunto Maletti – si è formato un gruppo di lavoro distrettuale che comprende Azienda Usl e Università. L’Azienda Usl ha promosso un corso di formazione nelle scuole per informare su questa patologia e chiarire i comportamenti alimentari da tenere, mentre l’Associazione italiana celiachia ha realizzato un corso rivolto al personale docente e non docente delle scuole. La stessa associazione, con il progetto “Un pasto fuori casa”, ha elaborato una guida cartacea che elenca ristoranti, pizzerie, bed and breakfast e gelaterie che servono alimenti privi di glutine e ha approntato un servizio telefonico che consente di ricevere un sms con gli esercizi di ristorazione e di essere messi direttamente in contatto telefonico”, ha concluso l’assessore.

Il consigliere Prampolini si è dichiarato soddisfatto della risposta in cui si “conferma il trend in crescita dell’allergia al glutine” e ha sottolineato l’importanza e il ruolo nell’azione di prevenzione, sensibilizzazione e informazione svolto dall’Associazione italiana celiachia che ha la sede regionale a Modena.