Il consorzio interuniversitario AlmaLaurea ha scelto di presentare, il 10 e 11 marzo prossimi, l’annuale Rapporto sulla condizione occupazionale dei laureati italiani chiamando a raccolta studiosi di tutto il mondo, in particolare dell’area Euro-mediterranea. Ha, infatti, raccolto la sfida del Consiglio dell’Unione europea che ha fissato tra i traguardi prioritari della strategia ‘Europa 2010′ che almeno il 40% dei giovani, tra i 30 e i 34 anni, deve avere una laurea.

“I problemi delle giovani generazioni e della necessità di un nuovo modello di sviluppo – dichiara Andrea Cammelli docente di Statistica e fondatore -direttore di AlmaLaurea – sono al centro della presentazione del Rapporto per dare risposte allargate al bacino europeo e mediterraneo, basate su evidenze empiriche attendibili e aggiornate, rese accessibili al mondo politico ed economico, delle imprese internazionali come delle piccole medie, delle pubbliche amministrazioni e dei privati”.

“L’obiettivo -precisa- è uscire dai localismi e da soluzioni frammentarie e inefficaci, ricordando, con le parole del premio Nobel per l’economia G. S. Becker, che il successo di un Paese dipende dalla sua capacita’ di utilizzare la sua gente”.

“Vogliamo creare occasioni per sviluppare e rendere concreta l’idea di una societa’ della conoscenza, rafforzare ed esportare il modello AlmaLaurea, nato nella nostra Universita’, costruire reti di ricerca internazionali -precisa il rettore dell’Universita’ di Bologna Ivano Dionigi- Spinoza diceva che di fronte alla realta’ non c’e’ ne’ da piangere ne’ da ridere, ma c’e’ da capire. Cosi’ di fronte a un’emergenza a livello europeo rispetto all’accesso dei giovani al mercato del lavoro, c’e’ da riflettere per fare scelte non casuali e arbitrarie, ma responsabili. E’ un atto dovuto”.

Il nuovo Rapporto sulla condizione occupazionale dei laureati italiani, realizzato da AlmaLaurea e giunto alla tredicesima edizione, ha coinvolto oltre 370mila laureati a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo. La sua presentazione sara’ arricchita dagli studi dei numerosi ricercatori che saranno chiamati al convegno internazionale.

“Il numero dei lavori arrivati e la loro qualita’ e’ il segnale di attenzione che c’e’ nel mondo accademico e non solo su questi temi, al punto che amplieremo a piu’ sessioni il convegno per poter accogliere i migliori interventi dei ricercatori -dichiara il professor Gilberto Antonelli, coordinatore del Comitato scientifico- e’ un punto di partenza per contribuire alla costruzione di uno spazio Europeo della conoscenza e che in futuro potrebbe portare alla nascita dell’European AlmaLaurea”.

All’università di Bologna, dunque, si terrà il convegno internazionale ‘Human Capital and Employment in the European and Mediterranean Area’. La conferenza internazionale portera’ a Bologna accademici, policy makers, imprenditori di aziende transnazionali, ma anche di piccole e medie dimensioni, e i governi delle regioni del Mar Mediterraneo.

In preparazione del dibattito politico, AlmaLaurea ha raccolto il contributo di giovani ricercatori. In pochi mesi hanno risposto duecento studiosi di quaranta Paesi con ricerche e studi qualificati su temi che sono all’ordine del giorno nell’agenda politica dell’Europa e del bacino mediterraneo, sui quali si gioca il futuro delle giovani generazioni: la formazione, l’accesso al mercato del lavoro in tempo di crisi, le disuguaglianze di genere, la mobilita’ internazionale, l’investimento in capitale umano, innovazione e ricerca.

Oltre che a lavori provenienti da ricercatori che operano nelle università italiane ed europee, molte proposte sono arrivate da ricercatori dell’area del Mediterraneo (Algeria, Egitto, Marocco, Israele, Giordania, Libano, Palestinian National Authority, Tunisia, Turchia) dei Paesi dell’Est (Albania, Kosovo, Moldavia, Montenegro), della Russia e del resto del mondo (Congo, India, Indonesia, Iran, Pakistan, Kazakhstan, Usa, Emirati Arabi).