Divisi in squadre che portano i nomi delle navi di Magellano, gli alunni delle scuole medie giocano all'”Avventura di Magellano”, ambientata nel Cinquecento ai tempi dell’esploratore portoghese. Per vincere bisogna trovare un re disposto a finanziare il viaggio, disegnare la rotta, tenere accuratamente il diario di bordo e imparare a conoscere le popolazioni indigene incontrate lungo la strada. Il gioco fa parte delle esperienze di didattica ludica raccolte dal Memo, il Multicentro educativo del Comune di Modena. Gli autori sono Alberto Masi e Davide Bondesan, dell’Università degli Studi di Pavia.

Il gioco è a tempo e per vincere è necessario superare 13 prove, che via via portano gli studenti a scoprire l’epoca delle grandi navigazioni, dagli aspetti economici ai pericoli, fino ai rapporti con le popolazioni indigene delle “isole delle spezie”. Le squadre si chiamano come le navi (Victoria, Trinidad, Conception, Santiago, San Antonio) e devono essere composte da un portavoce, due cartografi e un addetto al diario di bordo. Con un atlante dell’epoca, due planisferi moderni e le informazioni dell’insegnante i ragazzi devono disegnare la rotta e rispondere a varie domande. A turbare la loro navigazione potrebbero arrivare anche imprevisti, come una tempesta o un’epidemia di scorbuto.

“L’avventura di Magellano” è un esempio dell’uso di laboratori nell’insegnamento integrato di storia e geografia. Il gioco di simulazione, ripercorrendo il viaggio di Magellano attorno al mondo, consente ai ragazzi di imparare divertendosi. Il materiale didattico per le scuole che vogliono ripetere l’esperienza è disponibile sul sito web di Memo (www.comune.modena.it/memo).