I consiglieri – prima provinciali e ora anche comunali – della Lega Nord che hanno proposto l’erezione di una stele che rammemori, indistintamente, i “Caduti modenesi della Guerra Civile 1943-1945″, accanto alla stele che rammemora le vittime dell’Olocausto, dimostrano, semplicemente, un profondo disprezzo per i valori antifascisti (di libertà civile e giustizia sociale) incarnati nella Resistenza e cementati nella Repubblica – l’unica appartenenza comune legittima per tutti gli italiani – che ne è sorta.

Sinistra Ecologia Libertà Modena chiede alla Lega Nord il ritiro immediato di queste proposte per lavare l’onta di un’offesa alle vittime della barbarie nazi-fascista ed alla città di Modena (Medaglia d’oro al Valore Militare) e provincia, cuori pulsanti di quella che sarebbe stata un’Italia migliore e la cui lezione di dignità e coraggio sempre terremo a mente.

Del resto, non si tratta di una novità, essendoci recentemente stato un attacco dello stesso gruppo consiliare leghista in Provincia ai fondi elargiti per l’Istituto Storico.

Non si possono equiparare i carnefici nazi-fascisti ai partigiani (sia armati che civili), di qualunque schieramento questi fossero (comunisti, socialisti, cattolici, azionisti), adducendo strumentalmente (alla maniera dei neo-fascismi) la motivazione della “guerra civile”, un concetto la cui poliedrica complessità è stata, ad esempio, magistralmente indagata dal saggio di Claudio Pavone del 1991, “Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità della Resistenza”, e la cui meticolosa lettura consigliamo agli incauti consiglieri leghisti.

La tesi della memoria condivisa e della pacificazione non regge perché – all’interno di quella che è stata, al contempo, una guerra civile, una guerra di liberazione nazionale ed una guerra di classe (i cui eccessi sono stati e saranno giustamente indagati dalla storiografia seria e non da quella propagandistica rappresentata dai testi di Giampaolo Pansa) – la parte progressista della popolazione italiana (insieme agli Alleati) ha abbattuto una dittatura meschina ed un’occupazione feroce per costruire le condizioni della partecipazione popolare attraverso quello straordinario strumento che è la nostra Costituzione. Dunque, ha vinto e merita la celebrazione pubblica delle Istituzioni democratiche.

(Sinistra Ecologia Libertà Modena)