Nuovi strumenti per la difesa della costa, la previsione del rischio di sommersione e la lotta all’erosione. Il punto sull’attività della Regione è stato fatto questa mattina nel corso della V conferenza internazionale del progetto europeo Coastance, organizzata a Bologna, che ha riunito gli amministratori locali, gli enti di ricerca e gli esperti.

“Il convegno di oggi è un momento importante di confronto su un tema centrale dell’azione di governo della Regione Emilia-Romagna”, ha sottolineato l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo, aprendo i lavori della conferenza. “Questo sistema di partnership sui progetti comunitari – ha aggiunto – è lo strumento più efficace di condivisione e scambio sulle diverse esperienze che nel corso del tempo si sono sviluppate e che, messe a confronto, danno valore aggiunto e stimolo a impegnarsi per trovare le soluzioni migliori a problemi comuni nelle diverse realtà geografiche”.

“Nel 2010 il sistema regionale Difesa suolo e protezione civile ha portato alla programmazione di 21 nuovi interventi di difesa costiera per un ammontare di oltre 3,7 milioni di euro”, ha infine ricordato l’assessore. “L’obiettivo è intervenire in modo efficace per ridurre il rischio di erosione e ingressione marina con lavori che si completeranno prima dell’inizio della stagione balneare di quest’anno”. Si tratta di interventi che fanno riferimento ai fondi sia della programmazione ordinaria (10 interventi, per 2,3 milioni di euro), sia ai fondi per emergenze connesse ad eventi di particolare intensità (6 pronti interventi, per 800 mila euro), sia ai fondi per interventi urgenti di difesa della costa rientranti nel Piano di Protezione civile.

Il progetto Coastance

Nell’ambito delle attività del progetto europeo Coastance, di cui la Regione è partner, è stata realizzata una riorganizzazione dei dati e delle informazioni sulla costa che permette di analizzare in tempo reale la situazione del litorale, in termini di bilancio sedimentario, fenomeni erosivi, interventi realizzati (ripascimenti e manutenzioni di opere rigide), subsidenza, elementi morfologici della spiaggia emersa e sommersa e direzione del trasporto solido lungo costa. Coordinato dal Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica e condiviso con i Servizi Tecnici costieri (Stb Po di Volano e della Costa, Stb della Romagna), il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli e da Arpa, il nuovo strumento si basa su una suddivisione della costa in 118 celle che permettono così di individuare i tratti costieri che necessitano di intervento.

I dati raccolti – insieme alle elaborazioni della V campagna batimetrica e della campagna di rilievo della subsidenza (avviata dalla Direzione Generale Ambiente) – costituiscono anche buona parte della base informativa che sarà utilizzata per predisporre il nuovo piano regionale di difesa della costa e per l’impiego delle risorse finanziarie che via via saranno rese disponibili per la difesa e la messa in sicurezza della costa.

Sempre nell’ambito del progetto europeo, la Regione sta procedendo all’integrazione dei dati relativi alle risorse di sabbia disponibili per il ripascimento, parallelamente alla definizione delle migliori pratiche di gestione dei sedimenti di spiaggia per uniformare in modo corretto le diverse pratiche condotte dagli operatori locali nelle diverse zone costiere.

Il piano di gestione del rischio

Nel triennio 2011-2013, infine, le risorse disponibili sulla base dell’accordo di programma firmato nel 2010 con il Ministero dell’Ambiente (154 milioni di cui 64 regionali) serviranno alla realizzazione degli interventi urgenti per la mitigazione del rischio idrogeologico su tutto il territorio regionale, compreso quello costiero. Su questo tema, in particolare, la Regione sta lavorando anche all’attuazione del Dlgs 49/2010, che recepisce la Direttiva europea 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni e che prevede che le Regioni si dotino di Piani di gestione del rischio entro il giugno del 2015, con un passaggio intermedio, a giugno 2013, relativo alla predisposizione di mappe della pericolosità e del rischio. In questo ambito, il Piano di gestione del rischio comprenderà le misure volte a raggiungere gli obiettivi di sicurezza adeguati al territorio costiero, secondo i principi di prevenzione, protezione e preparazione, ossia di previsione degli eventi e attivazione di un sistema di allertamento e gestione dell’emergenza per gli eventi di particolare intensità.