“Non si tratta più solamente di differenze culturali, il moltiplicarsi di casi di violenza, fisica o psicologica, nei confronti delle donne a pochi metri da casa nostra e con una frequenza sempre più assidua, sta velocemente diventando un vero e proprio allarme sociale”.

L’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Sassuolo Claudia Severi commenta così il caso delle due ragazze tunisine segregate in casa dal padre e liberate dai carabinieri a Maranello.

“Non posso fare a meno di notare – prosegue Claudia Severi – che ancora una volta si parla di un episodio che riguarda persone straniere e segnatamente di religione e cultura musulmana. Ancora una volta un padre che, in nome di un mal interpretato senso di religione e un rifiuto di integrazione, non esita a usare violenza sulle proprie figlie. Non rigettiamo ciò che di positivo ha l’Islam ma condanniamo ciò che ha di estremista e oscurantista. Denunciamo le incongruenze di una cultura – aggiunge l’Assessore – che relega le donne ad oggetto sottoponendole a costrizioni e violenze per evitarne la deriva occidentale. Questo, come se il modo di vivere occidentale fosse, a prescindere, socialmente scorretto e lesivo dell’onore. Esprimiamo solidarietà alle ragazze vittime di violenza e intimidazione e ferma condanna contro chi, senza nemmeno avere la percezione del livello di gravità delle misure risolutive che usa, fa violenza sulle sue donne per paura di perdere ” l’onore della famiglia”.

Il medioevo in questa parte del mondo è finito da un pezzo – conclude l’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Sassuolo Claudia Severi – la segregazione è l’opposto dell’integrazione:non ci stancheremo mai di condannare le incongruenze dell’Islam e di combattere la battaglia per la verità, la libertà e la legalità”.