I fatti che si stanno convulsamente rincorrendo sui giornali e soprattutto le note riportate da un sindacato, lo SNAMI, che dovrebbe tutelare i medici, inducono noi medici del Reparto di Cardiologia ad esprimere pubblicamente la nostra opinione su una vicenda che già dall’inizio, ma poi via via in crescendo, sta assumendo i caratteri di una vera e propria campagna di diffamazione nei riguardi della Struttura, intendendo per Struttura non solo il Reparto di Cardiologia, ma l’Azienda Policlinico stessa, nella figura del suo Direttore Generale.

In attesa di una valutazione globale dei fatti, una volta rese note le conclusioni della Commissione, ci sentiamo obbligati ad anticipare la nostra posizione affermando che il clima nel reparto non è assolutamente di oppressione, ma di fattiva collaborazione come è sempre stato: fattiva collaborazione dimostrata anche durante le verifiche ispettive, recenti, ed eseguite anche in precedenza. Sono inoltre del tutto infondate le voci sul disagio e la volontà di alcuni di allontanarsi o lasciare il reparto: al momento le poche richieste avanzate dal personale infermieristico (2 e non 11), sono per ragioni di prospettive di carriera o per avvicinamento.

Relativamente all’ultima riunione con la Direzione Generale: nessuno ha proferito minacce né tantomeno si è vietato che ci fossero interventi per domande, chiarimenti, sia al Direttore Generale, sia come commento alle vicende in accadimento. A tutti è parso importante prendere provvedimenti per tutelare l’immagine dell’Azienda e non solo della Cardiologia.

La relazione del Direttore Generale è stata una illustrazione dei punti che lui aveva esposto all’Assessore perché potesse avere una visione chiara nel fare una valutazione degli avvenimenti: mai è stato detto di aver “concordato” con l’Assessore il documento finale. Ha sottolineato inoltre il suo impegno a presentare interventi di miglioramento, là dove si ritenessero opportuni, una volta avuto il verbale della Commissione, i cui contenuti specifici non sono noti.

Da ultimo ci pare importante esprimere una netta condanna del comportamento di un sindacato, lo SNAMI appunto, che si permette di diffondere notizie prive di fondamento, il cui obiettivo, non del tutto chiaro, appare comunque lesivo della professionalità ed onorabilità della classe medica, nell’ambito di tutta l’Azienda Policlinico.

La lettera porta le firme di Direttore, Medici di Cardiologia,  Caposala e Capo-Tecnico