“Il Patto per Modena sicura che abbiamo sottoscritto oggi è un accordo bilaterale in cui i contraenti esprimono il loro punto di vista e le loro ragioni; i Comuni sono partner dello Stato sui temi della sicurezza urbana perché non solo danno un contributo alla sicurezza urbana legato alle materie di loro competenza, ma integrano la loro azione con quella degli organi dello Stato. Devono pertanto essere corresponsabili delle decisioni assunte con il Patto nelle materie oggetto d’integrazione, fermo restando il compito dello Stato di garantire la sicurezza pubblica e il contrasto al crimine”.

Lo ha detto il sindaco di Modena Giorgio Pighi intervenendo questa mattina nella sede di rappresentanza della Prefettura durante la visita del ministro degli Interni Roberto Maroni. Pighi ha sottolineato che il patto sottoscritto oggi “è molto avanzato nell’accogliere la prospettiva innovativa delle politiche integrate di sicurezza e anticipa molti aspetti di sinergia e di collaborazione contenuti e sviluppati in leggi ancora all’esame del Parlamento”.

Il sindaco ha ricordato che il primo patto per la sicurezza fu sottoscritto a Modena grazie ad un “gesto coraggioso” dell’allora ministro degli Interni Giorgio Napolitano nel 1998. Ha inoltre espresso apprezzamento per la visita del ministro Maroni, “grazie al quale si apre un dibattito vero, anche se vi sono note stonate nella polemica politica”. Pighi si è inoltre soffermato sulle decisioni della Corte costituzionale che hanno aperto una nuova fase di confronto sulla politica integrata della sicurezza, le ordinanze dei sindaci, gli altri strumenti di regolamentazione e il nuovo ruolo delle Polizie locali già all’esame del Parlamento.

Pighi ha concluso affermando che “le contrapposizioni sulla sicurezza urbana non vanno bene” rilevando che “i patti sottoscritti sono un impegno tra Comune e Prefettura per obiettivi comuni”.