Le professoressa Elisabetta Genovese della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, chiamata dal Ministero della Salute a far parte del “Tavolo di lavoro sugli interventi di prevenzione ipoacusia e sordità”. Sarà l’unica professionista emiliano romagnola a ad avere il privilegio di partecipare a questo ristretto gruppo di esperti, che comprende insieme a 3 tecnici del Ministero 9 docenti e professionisti italiani.

Il decreto di nomina risale all’8 giugno scorso e giovedì 23 giugno a Roma si terrà la prima riunione.

Obiettivo di questo Tavolo è la creazione di un documento con evidenze scientifiche ed epidemiologiche sugli screening/sorveglianza in differenti età target e in un progetto per realizzare materiale per la formazione ai medici di medicina generale ed ai pediatri di libera scelta e per campagne di comunicazione sulla prevenzione dell’ipoacusia e della sordità.

La sordità preverbale è il più comune deficit sensoriale neonatale: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne stima la prevalenza in 1-4 casi per mille rispetto ad altri dati della letteratura mondiale ove tale dato si aggira su 1-3 casi ogni 1.000 nati. Un confronto tra dati INPS del 2003 coi dati del censimento ISTAT 2001 evidenziava in Italia 40.887 casi di sordità neurosensoriale “preverbale” profonda, per un prevalenza generale di 0.72 per 1.000, leggermente superiore nei maschi (0.78) rispetto alle femmine (0.69). In Emilia Romagna nel 2005 risultavano in carico alle strutture ospedaliere un totale di 475 casi con diagnosi di ipoacusia grave (H90.0 – h96.0), con 86 nuovi casi/anno. Questi valori rappresen-tavano l’1.3% degli utenti/anno in carico alle Strutture ospedaliere e lo 0.8/1.000 della popolazione target di 0 – 17 anni.

“Nei dati epidemiologici descritti – spiega la prof.ssa Elisabetta Genovese, docente di Au-diologia all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – non vengono considerate le sordità monolaterali o bilaterali di entità lieve e media che determinano un aumento di incidenza delle sordità che sfuggono allo screening neonatale, essendo prevalentemente acquisite, da cause di natura tossica o infettiva”.

Elisabetta Genovese. Nata a Castelfranco Veneto (Treviso) nel 1954 ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova – sede di Verona nel 1980. Diploma di Specializzazione in Foniatria presso l’Università di Ferrara nel 1983. Diploma di Specializzazione in Otorinolaringoiatria presso l’Università di Ferrara nel 1989. Dall’anno accademico 1982-83 all’anno 1991-92 ricopre incarichi annuali di Professore a Contratto a Ferrara, negli anni 1989-90 e 1990-91 a Sassari, e dall’anno accademico 1991-92 a tutt’oggi all’Università di Padova. Dal 2005 ricopre il ruolo di Professore Associato in Audiologia e Foniatria presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dal 2006 è Presidente del corso di laurea in Logopedia e Direttore della Scuola di Specializzazione in Otorinolaringoiatria. Delegata del Rettore per la disabilità dal 2008 è attualmente titolare del Programma Dipartimentale di Audiologia e presta la sua attività presso la Clinica ORL del Policlinico di Modena. Membro della Società Italiana di Otorinolaringoiatria, della Società Italiana di Audiologia, della Società Italiana di Foniatria e Logopedia, dell’Unione Foniatri Europei, dell’International Association of Physician in Audiology, dell’International Society in Audiology, dell’International Association Logo-pedics and Phoniatrics, dell’European Study Group for Diagnosis and Therapy of Dysphagia and Globus, attualmente è membro del Board dell’European Study Group for Diagnosis and Therapy of Dysphagia and Globus. Segretario del Sindacato Unitario Foniatri Italiani dal 1994, fa parte del Consiglio Direttivo della Società Italiana Medici Audiologi e Foniatri e del Consiglio di Amministrazioen di AlmaLaurea. E’ autrice di numerose pubblicazioni anche internazionali.