Ancora un premio giunge a riconoscimento dell’ingegno e dalla capacità innovativa dei ricercatori dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

Questa volta a vedere riconosciuto il valore della propria attività sono stati la dott.ssa Gabriella Castelli del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di Reggio Emilia e il dott. Nicola Bicocchi del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione di Modena, che hanno ricevuto uno dei due grant, assegni di ricerca, del valore di 30 mila euro, messi in palio nell’edizione 2011 del Working Capital– Premio nazionale Innovazione, progetto di Telecom Italia e PNICube (Associazione degli Incubatori Universitari Italiani) a sostegno dei giovani talenti italiani.

A ricevere l’attenzione della giuria del premio, il Progetto KAPPA, una piattaforma in grado di raccogliere le informazioni rilevate dai sensori di dispositivi mobili, come gli smart phones, e utilizzarle per creare applicazioni sensibili e adattabili al contesto in cui si trova l’utente.

“Kappa – hanno dichiarato i suoi ideatori Gabriella Castelli e Nicola Bicocchi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – è un progetto innovativo perché abilita lo sviluppo di applicazioni pervasive eliminando la complessità legata all’acquisizione e alla classificazione delle informazioni sul contesto in cui si trova l’utente. Le sue principali funzionalità possono andare dal riconoscimento delle attività svolte dall’utente, dei luoghi preferiti e di spostamenti abituali e delle sue emozioni, grazie ad esempio al riconoscimento del tono della voce”.

Il sistema che KAPPA propone, può introdurre miglioramenti che potrebbero avere impatto sugli ambiti più differenti, il che rende il progetto una applicazione interessante per investitori e finanziatori: il settore pubblicitario, ad esempio grazie alla capacità di Kappa di riconoscere in modo automatico alcune abitudini dell’utente e quindi di poter creare forme di richiamo pubblicitario su misura; l’ambito sanitario e medicale per monitorare in modo poco invasivo ed economico particolari categorie di persone come anziani, disabili, persone sole; l’ambito statistico per compiere indagini su larga scala e/o in tempo reale riguardo alle abitudini di gruppi d’individui.

Non è la prima volta che uno dei premi del Working Capital finisce tra le mani di ricercatori Unimore. L’edizione passata, infatti, aveva avuto modo di manifestare concreto apprezzamento per il lavoro della dottoressa Laura Ferrari e del dott. Marco Mamei sempre del Dipartimento Scienze e Metodi dell’Ingegneria Reggio Emilia con il loro progetto MR TYP, per lo sviluppo di una piattaforma web per acquisire, elaborare e visualizzare dati relativi agli spostamenti delle persone, sfruttando tali informazioni per identificare luoghi e intervalli temporali ed individuare i comportamenti.

“Iniziative come quella del Premio nazionale innovazione – ha concluso la prof. Letizia Leonardi del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – rappresentano un sostegno importantissimo per i giovani ricercatori che possono così usufruire di un valido supporto finanziario per le loro ricerche, ricerche che possono portare ad importanti risultati di tipo scientifico e avere anche ricadute in ambito industriale. Questo premio, che si aggiunge a quello analogo già ottenuto l’anno scorso da altri due ricercatori dell’Agent and Pervasive Computing Group, rappresenta una conferma della validità delle ricerche svolte dal nostro gruppo”.

Gabriella Castelli, dopo aver ottenuto la laurea specialistica in Ingegneria Informatica, ha conseguito nel 2010 il Dottorato in Ingegneria dell’Innovazione Industriale sempre presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Attualmente collabora con il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di Reggio Emilia nell’ambito del progetto europeo SAPERE. E’ coautrice di più di 20 articoli scientifici sui temi del context-awareness e situation awareness, location-based services e pervasive computing.

Nicola Bicocchi, laureato in Ingegneria Informatica presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia con 110/110 e lode, ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca presso il medesimo Ateneo nel 2009. Attualmente svolge la propria attività di ricerca nell’ambito del progetto europeo FP7 ASCENS riguardo lo sviluppo di sistemi software autonomici distribuiti. E’ coautore di più di 30 articoli scientifici riguardo il trattamento di dati distribuiti applicato a scenari di computing pervasivo.