Abbiamo ridato una occhiata al disegno di legge presentato il 22 giugno 2010 dall’On/le Miglioli avente per oggetto la istituzione di una imposta di bollo sulle transazioni finanziarie.

Premessa e contenuti trovarono la condivisione dei Socialisti Modenesi, non fosse altro per ripristinare una norma già presente nel nostro ordinamento,nata nel 1923, cancellata in due tornate ( 1997 e 2007 ). La cosa fu,da noi resa pubblica all’indomani della approvazione della risoluzione, approvata a larga maggioranza dal Parlamento Europeo, sulla tassazione delle transazioni finanziarie, presentata da una Parlamentare iscritta al Gruppo Socialista.

Riteniamo che vada verificata la graduazione delle aliquote secondo la caratteristica dello strumento finanziario transato anche perché sarebbe logico agevolare l’aliquota per la transazione di titoli di Stato-

Ci aspettiamo quanto meno che ,insieme alla condivisione della tassazione delle rendite finanziarie ( 20 %) venga ripreso il disegno di legge di cui sopra.

A completamento delle nostre valutazioni e proposte inviate alle forze del “ cantiere “ parliamo della plusvalenza latente in capo alla Banca d’Italia derivante dalle riserve auree.

Due soluzioni con gettito importante :

1) iscrizione in bilancio del valore attuale delle riserve auree valutate in circa 100 mld di euro,quindi emersione della plusvalenza e pagamento al fisco nel 2012;

2) Accordo con il Ministero dell’Economia per un “ acconto “ sul valore normale delle riserve auree ( acconto del 50 % sulla plusvalenza latente ). Abbiamo contezza che analoga riflessione fu fatta dal Prof. Tremonti Ministro dell’Economia e che non fu giudicata una “ sconcezza “.

In via del tutto residuale la vendita sul mercato di una “ quantità “ delle riserva aurea,come del resto già fatto da altri paesi europei.

Altra questione è rilevabile dalle cosiddette “ partite IVA “ ( artigiani,commercianti,professionisti), qualificati come incalliti evasori fiscali.

Detti operatori,quasi tutti assoggettati agli studi di settore,non ci stanno.

Detti operatori sono stanchi di pagare al fisco centrale il 50 % dell’imponibile dichiarato,di un altro 15 % di imposte locali altre i costi della burocrazia generale.

Chiedono una “ sanatoria tombale “ per le imposte dirette ed IVA da collegare alla riforma del sistema fiscale,per liberare i tavoli intasati sia dei funzionari che dei giudici tributari. Un sistema fiscale fresco consentirebbe la vera lotta alla evasione e alla elusione fiscale.

Già da tempo ci siamo espressi per la soluzione di cui sopra,ovviamente da destinare ai contribuenti soggetti agli studi di settore,compresa la fase contenziosa.

Ci sarebbe da sanare la questione del “ Bonus bebè “ attraverso pagamento del bonus riscosso,senza sanzioni,interessi e sanatoria penale.

(Partito Socialista Italiano Federazione di Modena)