La candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, entra nel vivo della sua fase operativa. Dal 3 novembre partono le iniziative che coinvolgeranno artisti, scrittori, filosofi, politici, intellettuali, operatori culturali.

“Il percorso di Ravenna per diventare Capitale europea della cultura – ha commentato in un messaggio inviato agli organizzatori il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani – ci trova al suo fianco per il raggiungimento di un obiettivo che questa città merita a pieno titolo. Ravenna e cultura sono due termini inscindibili, e non solo grazie a un patrimonio storico e artistico che è un gioiello dell’Italia, ma perché il sistema culturale di Ravenna è parte fondamentale di quello dell’intera regione, che con un riconoscimento europeo vedrebbe premiata l’assoluta eccellenza in quest’ambito. Ecco perché la candidatura di Ravenna è la candidatura di un territorio che ha i confini della nostra Emilia-Romagna”.

Con “Cinquetracce” il lavoro sul programma di candidatura segna una tappa fondamentale. Cinque incontri, che si svolgeranno in luoghi diversi della città tra il 3 novembre e il 3 dicembre, riguarderanno i cinque macrotemi che sono alla base della proposta programmatica di Ravenna 2019 e introdurranno all’open call di raccolta e valutazione dei progetti prevista per il primo semestre del 2012.

Le iniziative sono state presentate oggi a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, presenti tra gli altri l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci e Alberto Cassani, coordinatore di Ravenna 2019. Mezzetti ha ricordato come “da questa esperienza possa irradiare un beneficio per l’intero sistema dell’Emilia-Romagna, culturale e non solo, in un ambito che comprende l’idea di uno sviluppo globale. Per questo sosteniamo la candidatura lungo l’intero percorso che porterà alle nomine, anche finanziariamente con un accordo di programma”.

Gli appuntamenti di Cinquetracce propongono uno schema ricco e articolato.

L’avvio di ogni incontro sarà affidato ad una personalità intellettuale di rilievo internazionale che darà una propria interpretazione del tema generale: lo scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi per “Di soglia in soglia”; l’etnologo Marc Augè per la “La danza dei contrari”; lo studioso del Mediterraneo Predrag Matvejevic per “Verso il mare aperto”; l’economista Irene Tinagli per “Immaginare l’immaginario”; l’architetto, ora assessore alla cultura al Comune di Milano, Stefano Boeri per “Trasformo, dunque siamo”.

Gli incontri proseguiranno con varie testimonianze e contributi, anche performativi, di artisti, operatori culturali, personalità istituzionali, che avranno il compito, ognuno per la propria esperienza e dal proprio punto di vista, di illustrare le diverse sfaccettature dei macrotemi al centro della giornata.

Vastissimo ed eterogeneo il panorama degli interventi: dal drammaturgo e regista Marco Martinelli a filosofi come Rocco Ronchi e Alessandro Aresu; dallo scrittore Carlo Lucarelli agli street artists Blu ed Ericailcane; dallo storico Massimo Montanari ad esperti di social-network e nuove tecnologie come Giovanni Boccia Artieri e Barbara Longiardi; dai presidenti dell’Autorità Portuale, Giuseppe Parrello, e della Fondazione RavennAntica, Elsa Signorino, ai sindaci di Rimini, Forlì e Cesena, chiamati non a un saluto istituzionale ma a un contributo di merito; e poi molti tra i più significativi artisti e intellettuali ravennati appartenenti alle nuove generazioni. Ogni incontro sarà arricchito dalla presenza di un ospite europeo che, grazie all’esperienza spesso maturata alla guida di altre Capitali europee della cultura, potrà fornire indicazioni e stimoli preziosi per il percorso di candidatura. Complessivamente oltre 60 ospiti animeranno le cinque giornate ravennati, andando a comporre, non si può non dirlo, un mosaico quanto mai variegato e dando vita a un grande laboratorio di idee proiettato sul futuro.