La notte dell’ultimo dell’anno i locali da ballo si riempiranno, nonostante la difficile congiuntura economica. Sembra, infatti, che gli italiani non rinunceranno al divertimento e ai festeggiamenti di San Silvestro a ritmo di musica, seppure stando più attenti alla spesa. Il settore dei locali da ballo, specie quelli con un target di riferimento alto e clientela selezionata, pur registrando un leggero calo, non è stato colpito in modo incisivo dalla crisi. Pierre, gestori e organizzatori artistici della serata prevedono, nei locali, le stesse presenze dello scorso anno, grazie anche a qualche incentivo in più per attirare la clientela. Così, al momento, per la sera del 31, è previsto il tutto esaurito, o quasi. “La crisi non ha colpito troppo il settore. C’è un calo fisiologico, trascurabile, da ricondurre al fatto che i luoghi d’intrattenimento dedicati al ballo non sono solo le discoteche ma luoghi non deputati, affittati per l’occasione”, spiega a LABITALIA il presidente Silb-Fipe (Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo), Maurizio Pasca. “La gente -continua- vuole divertirsi e quindi frequenta i locali nonostante la ‘pesantezza’, che è all’ordine del giorno. Siamo in recessione e, in tempi come questi, le attività più penalizzate dovrebbero essere quelle del divertimento, ma non è così”.Pasca sottolinea che, di solito, “il calo si sente maggiormente nel periodo invernale: in effetti molti locali chiudono i battenti, mentre d’estate c’è un incremento del settore”. “Inoltre, se in alcune zone c’è calo, in altre -assicura- c’è incremento. In Salento, per esempio, nel 2000 c’erano 10 discoteche; oggi, quelle regolarmente autorizzate a svolgere l’attività sono 45, superando la riviera adriatica che era il tempio del divertimento”.A preoccupare però le imprese di intrattenimento è un fenomeno che, proprio a fine anno, è particolarmente vivo e sentito: l’abusivismo. “Soffriamo l’abusivismo del settore -spiega Pasca- che è diffuso maggiormente in questo periodo: c’è una concorrenza sleale nei confronti di chi svolge regolarmente l’attività. L’ultimo dell’anno, infatti, si balla in qualsiasi posto, in luoghi improvvisati, tipo bar, ristoranti, castelli, masserie, palazzetti dello sport, infrangendo qualsiasi regola cui noi siamo invece sottoposti”. A confermare il buon andamento delle previsioni nei locali da ballo per questo Capodanno è Stefano Ciuffo, dj e curatore dell’organizzazione artistica del ‘Des Alpes’, club di Madonna di Campiglio: “L’afflusso è sempre buono. Nonostante il flusso turistico abbia preso il via da pochi giorni, causa la mancanza di neve, continua ad arrivare gente, e per Capodanno prevediamo il pienone, il tutto esaurito. Abbiamo le prenotazioni al completo”.Nonostante ciò, Ciuffo nota un leggero calo dei numeri del settore: “Sicuramente qualcosa di meno ci sarà, ma potrò verificare solo alla fine. Noi del ‘Des Alpes’, comunque, siamo molto organizzati da tempo e difficilmente sbagliamo un’organizzazione artistica. Il locale -sottolinea Ciuffo- si avvale di uno staff molto affiatato e metà della clientela prevista per Capodanno è la stessa di sempre, quella abituale. E’ pur vero che noi, qui, siamo tra i pochi locali del mondo della notte a lavorare così bene”. L’organizzazione, in tempo di crisi, infatti, richiede strumenti più avanzati e una massiccia campagna pubblicitaria, ed è anche grazie all’utilizzo di mezzi di comunicazione e social network che il ‘Des Alpes’ “crea un tam-tam di relazioni molto forte e -conclude Ciuffo- riesce a ottenere buoni risultati”.

Buone le prospettive anche per il ‘Peter Pan’, storica discoteca della riviera romagnola. Massimo Buffagni, proprietario del locale riminese, per il Capodanno 2011-2012 prevede le stesse presenze del 2010. “Prevediamo -afferma Buffagni- di fare i numeri dell’anno scorso: non il tutto esaurito, ma quasi. I tavoli sono tutti prenotati, il ristorante è a un buon 70-80% della capienza; poi, la gente che arriverà dopo cena è difficile quantificarla”.Anche Buffagni conferma il lieve calo del settore: “Chi entra consuma meno: ordina meno bottiglie e beve meno al bar”. E, per mantenere gli standard di presenza, il ‘Peter Pan’ punta a diversificare l’offerta e si è attivato con “un format di festa un po’ particolare, che richiama l’animazione tipica di un locale di Ibiza”. “Così, la gente è allettata -spiega Buffagni- dal vedere qualcosa di nuovo. La differenza è che ti devi dare più da fare per ottenere gli stessi risultati di qualche anno fa, per far venire più gente. C’è da lottare”. Stessi volti, ma con un occhio in più al portafoglio quando si è in fila al bar del locale anche al ‘Tocqueville13’, discoteca della movida milanese, come dice la direttrice, Simona Gallo: “L’aspetto fondamentale di quest’anno è che c’è la stessa gente dal punto di vista numerico, ma la spesa per persona, a serata, è dimezzata”. “Se prima 50 persone spendevano 50 euro, adesso -spiega- ne spendono 25. Risparmiano decisamente sulle consumazioni”. Per raggiungere gli stessi numeri dell’anno scorso, continua Gallo, “abbiamo abbassato il prezzo d’ingresso, per renderlo più accessibile, ma questo non ha prodotto un aumento dei clienti. E il calo -sottolinea- interessa il settore al di là del Capodanno, che è una serata particolare. Per la notte del 31, le prenotazioni ci sono: a Capodanno -conclude Gallo- la gente ha voglia di divertirsi”.E dal Silb-Fipe arriva un appello alle istituzioni, affinché promuovano azioni volte a contrastare il fenomeno dell’abusivismo. Ma anche un invito a non rinunciare al divertimento: “Anche se siamo in recessione, vorrei che la gente continuasse a divertirsi come ha sempre fatto, vorrei che la gente -sottolinea il presidente Maurizio Pasca- guardasse con più ottimismo al domani”.