Produzione di energia? Tema caldo in Emilia-Romagna, soprattutto se si parla di energia che viene dal sole. E di soldi. Pare infatti che oggi i bolognesi siano disposti a metter mano al portafoglio per le energie rinnovabili.

Lo dimostra una ricerca di Ener20, prima società italiana per numero di impianti fotovoltaici, commissionata a Nextplora, da cui emerge che quasi 8 bolognesi su 10 sarebbero disposti a pagare 2,5 euro al mese pur di sviluppare le energie rinnovabili e dire addio a quelle tradizionali, riducendo progressivamente il loro utilizzo. A pensarla così sono infatti il 76% degli intervistati nella città di Bologna.

Nonostante qualche perplessità in più sulla spesa da sostenere, anche il capoluogo emiliano si conferma attento alla problematica in oggetto: il 50% risponde che probabilmente pagherebbe il corrispettivo di 2,5 euro al mese per abbandonare petrolio, gas, carbone e nucleare, mentre il 26% dice che certamente lo farebbe. Risultati che, in linea con quelli nazionali, sono rilevanti soprattutto in un periodo di ristrettezze economiche e assumono tratti ancora più apprezzabili se si considera che solo il 6% di chi vive a Bologna non sosterrebbe tale spesa.

Dati che trovano riscontro nella propensione dei bolognesi all’installazione di impianti fotovoltaici, sistemi che sfruttano l’energia del sole per produrre energia elettrica: ben il 71% dichiara di voler installare questa tipologia di impianto elettrico nell’abitazione in cui vive. La motivazione? Sempre il conto in banca: nella maggioranza dei casi il motivo dei bolognesi è quello di poter raggiungere, in futuro, un risparmio maggiore (80%).

Se l’aspetto economico è al vertice dei pensieri, il tema ecologico è comunque rilevante. Per il 30% è infatti più importante il fatto che produrre e consumare energia inquina, mentre il 20% dà maggior peso al fatto che l’Italia sia costretta a comprare energia all’estero.

“Sono veramente contento di vedere che dalla ricerca emerge un’attenzione alle tematiche legate alle energie rinnovabili anche a livello locale, con la disponibilità dei bolognesi a pagare un piccolo costo per generare nel medio periodo risparmi economici per sé e per gli altri e miglioramenti ambientali. Notizia che, in un periodo di crisi economica, risulta quasi clamorosa” – dichiara Gianluca Lancellotti, Amministratore Delegato di Ener20. “La nostra società anticipa i tempi della rivoluzione energetica in corso: quella che vede i clienti trasformarsi in imprenditori, in grado di auto-produrre energia rinnovabile con impianti solari residenziali, per soddisfare i propri consumi e riversare l’eccedenza in rete, tagliando i costi della bolletta, senza spese aggiuntive per l’installazione e la gestione”.

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Ener20. La prima società privata italiana per numero di impianti fotovoltaici (tutti su edifici e solo sul tetto di piccoli clienti) e ad avere adottato un modello di generazione distribuita da fonti rinnovabili.

A fine ottobre 2011 completato il piano industriale 2011-2013 con due anni di anticipo: 20 MW installati per 4.000 Clienti residenziali. Ritmo di crescita dell’ultimo trimestre: 1.000 Clienti/mese per circa 4 MW installabili. Oltre 300 posti di lavoro stabili (installatori e partner commerciali) creati nelle aree di intervento.

Gli economics del portafoglio Ener20 consolidato a fine 2011: 70 milioni di consistenza patrimoniale EBITDA in positivo già nel primo esercizio (2011 anche a livello di EBIT), previsto nel 2012 pari a 9 mln di Euro e di 15 mln Euro dal 2012 in poi.

Tra i soci importanti imprenditori industriali (Camozzi Group, Ste Energy-Sorgent.e, Utilità SpA etc.) che operano in settori contigui come l’EPC contractor, il trading di energia elettrica, la commercializzazione di servizi energetici la gestione del calore.

Direttrici di sviluppo: oltre all’acquisizione di nuovi clienti, cross selling sui clienti acquisiti per l’ installazione di impianti microeolici, caldaie a condensazione, interventi di efficienza energetica e all’ingresso su mercati internazionali (Sud della Francia) sempre con il modello “ESCO” (Energy Service Company: il cliente non paga nulla ma l’efficienza energetica e i vantaggi della produzione vengono ripartiti tra Ener20 e il cliente in modo da ripagarsi nel tempo dell’investimento).