Sarà riqualificata l’area delle Industrie Ceramiche Piemme a Torre Oche, al confine tra Maranello e Fiorano Modenese. Grazie ad un accordo stipulato il 16 febbraio tra i Comuni di Maranello e Fiorano Modenese e la Società Industrie Ceramiche Piemme S.p.A., sarà realizzato un intervento di recupero e qualificazione di un’area di circa 30 mila mq., oggi costituita da un insediamento produttivo per produzione ceramica attualmente adibito a magazzino. Obiettivo dell’accordo è di recuperare l’area sede del vecchio stabilimento industriale per una riconversione edilizia all’insegna della qualità ambientale, territoriale, paesaggistica, urbanistica e della mobilità. L’area oggetto dell’accordo, situata nella zona collinare a cavallo tra i due territori comunali, presenta una situazione particolarmente interessante dal punto di vista ambientale, paesaggistico e strategico: nelle immediate adiacenze si trovano infatti elementi di pregio naturalistico come la Riserva Naturale delle Salse di Nirano e il Torrente Fossa.

“Si tratta di un accordo importante”, sottolineano i sindaci Lucia Bursi e Claudio Pistoni, “che ha la finalità di recuperare, all’insegna della sostenibilità ambientale, un’area industriale ormai dismessa, e collocata in una zona collinare di particolare pregio. Questo accordo è la dimostrazione che, in tempi di crisi economica, è ancora possibile, anche grazie alla collaborazione tra istituzioni e privati, investire sul territorio con modalità intelligenti e rispettose dell’ambiente”.

Il progetto di riqualificazione prevede la demolizione del complesso produttivo ora esistente e la sua sostituzione con corpi edilizi di qualità (il 60% realizzati in classe A per un notevole risparmio energetico) ed ispirati all’edilizia tradizionale, con una significativa dotazione di verde pubblico a protezione del Torrente Fossa, nel quale non si riverseranno più gli scarichi dell’attività produttiva. Sarà migliorata la viabilità e la qualità ambientale dell’area, con l’eliminazione del traffico legato alla produzione dei materiali ceramici. Il progetto prevede anche il recupero ed il riuso delle acque piovane e, complessivamente, la riduzione della metà della superficie edificata. L’inizio dei lavori di demolizione è previsto per il febbraio 2014; la conclusione nel dicembre dello stesso anno.