La Polizia Municipale dell’Area Nord, coordinata dal Pubblico Ministero dott. Giuseppe Bernardi Tibis della Procura di Modena, è stata protagonista di un intervento contro la prostituzione che ha portato al sequestro di un appartamento a Mirandola e alla denuncia all’autorità giudiziaria di due donne, L.G. e G.X. entrambe cinesi; la prima per favoreggiamento della prostituzione, la seconda per inosservanza delle norme di soggiorno in Italia.

L.G., 35 anni, abitante a Parma, aveva preso in affitto un appartamento in via Milazzo, nel centro storico di Mirandola e lo aveva trasformato in “casa di appuntamenti” dove si prostituivano ragazze cinesi. La seconda donna – G.X. 40 anni, clandestina – che esercitava l’attività di prostituzione è stata accompagnata in Questura a Modena dove è stata fotosegnalata e le è stato notificato il decreto di espulsione dall’Italia.

Gli operatori della Polizia Municipale dell’Area Nord, dopo una serie di mirati servizi di appostamento e controllo e sentendo direttamente i clienti usciti dalla “casa”, hanno accertato che l’appartamento era abitualmente usato da giovani donne cinesi per prostituirsi e lo hanno sequestrato. La tecnica utilizzata era quella degli annunci su Internet con immagini di giovani ragazze orientali nude: il potenziale cliente, dopo aver fatto una serie di telefonate a numeri – sempre diversi – di cellulari, veniva indirizzato, dal contatto telefonico, all’appartamento di via Milazzo per consumare, con la ragazza che vi si trovava, la prestazione sessuale a pagamento.

Nel corso dell’operazione, oltre all’appartamento, sono stati sequestrati 160 preservativi, un computer portatile, un hard disk esterno, un dispositivo internet e due cellulari, correlati alle prestazioni eseguite dalle ragazze e strumentali al funzionamento della rete approntata per lo svolgimento dell’attività di prostituzione.

Ma l’attività di indagine della Polizia Municipale non si ferma qui: dall’analisi dei dati presenti sugli strumenti elettronici sequestrati, si potranno avere elementi utili per identificare compiutamente altri soggetti che hanno concorso all’organizzazione e gestione dell’attività di prostituzione che sfruttava le ragazze.